17 settembre 2011
Molinaro, ancora attuale l’esperienza della Repubblica della Carnia del 1944
Il progetto "1944, Repubblica della Carnia - Le radici della libertà e della democrazia” , nell'ambito del quale è stata inaugurata oggi al Museo carnico delle Arti popolari "Michele Gortani" di Tolmezzo la mostra fotografico-documentaria "Le radici del futuro. La Repubblica partigiana della Carnia e dell'Alto Friuli" (voluto dalla Regione e dall'Università di Udine), "reca un alto significato di carattere culturale, nell'interpretazione più moderna del termine".
Lo ha affermato l'assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenuto oggi a portare il saluto del presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, alla cerimonia di apertura della rassegna, che si potrà visitare fino al prossimo 8 dicembre nel capoluogo tolmezzino e dal 17/12 a Palazzo Unfer di Ampezzo, che fu capitale della Zona libera della Carnia.
Secondo Molinaro l'iniziativa, attraverso le diverse attività che lo compongono - dalla messa a disposizione on-line alle scuole di sussidi multimediali, alla realizzazione del film documentario su quell'esperienza libertaria, al convegno di studi in programma a Udine ed Ampezzo (23-24/9), nonché ai percorsi turistico culturali previsti - coglie due obiettivi significativi.
Innanzitutto consente alle giovani generazioni, e nel contempo all'intera comunità regionale, di "riappropriarsi di un pezzo di storia della Carnia e dell'Italia". Poi, traduce in risorsa per il territorio la vicenda storica del 1944, creando una concreta simbiosi tra la divulgazione dell'evento e la promozione dell'area.
"In questa cornice generale - secondo Molinaro - la mostra costituisce un'ulteriore azione a supporto della conoscenza e della diffusione dell'evento storico".
Tra l'estate e l'autunno del 1944 la gente della Carnia e delle Prealpi friulane scrisse una delle pagine più significative della storia d'Italia, liberando un ampio territorio dall'occupazione delle truppe germaniche e dandosi autonomi ordinamenti democratici, che rappresentarono una piattaforma costituente preludio di alcuni principi fondamentali della futura organizzazione dello Stato e della Costituzione repubblicana.
Rispetto a tale esperienza, per l'assessore Molinaro, "vanno portati ad esempio, soprattutto dei giovani, la forte passione civile e l'impegno di quei momenti, sfociati allora in una progettualità straordinaria per quell'epoca non facile, e per quei momenti difficili".
"Infatti - ha aggiunto l'assessore - in soli 15 giorni fu definito un assetto d'organizzazione e di regole di convivenza che, oggi, possono farci impallidire se paragoniamo quelle capacità ai tempi della decisione della politica dei nostri giorni: la Repubblica della Carnia del 1944 - ha concluso Molinaro - ci tramanda dunque un monito di forte attualità".
La rassegna è stata curata da Alberto Buvoli, direttore dell'Istituto friulano per la Storia del movimento di liberazione, intervenuto per introdurre la cerimonia dopo il saluto di Roberto Siagri, presidente della Fondazione Museo carnico "Gortani", di Flavio Fabbroni e Monica Emanuelli. Progettata ed allestita da Marco De Anna e Andrea Lucatello, la mostra è stata illustrata da Andrea Zannini, dell'ateneo friulano, coordinatore scientifico del progetto.
FONTE: ARC - AGENZIA REGIONE CRONACHE (REGIONE FVG)