27 febbraio 2015
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  Il braccio armato dell’Inquisizione: tolleranza e intolleranza all’inizio della modernità
Lectio Magistralis di Adriano Prosperi
 L'anno della scoperta dell'America, il 1492, si è fissato stabilmente  nel racconto europeo come data d'inizio della modernità. Ma uno sguardo  più attento permette di scoprire che in quell'anno, insieme  all'alterità umana del selvaggio, altre figure di "diversi" entrarono  nella costruzione del modello di statualità giuridica spagnola: l'ebreo,  il musulmano, l'eretico.
La cancellazione delle differenze religiose, per secoli  caratteristiche dell'area iberica e fonte di ricchezza della sua  cultura, ebbe il suo segno decisivo nell'espulsione in massa degli ebrei  da parte di un potere statale garante della purezza religiosa del  popolo, grazie al tribunale ecclesiastico della Suprema Inquisizione. Fu  in questo contesto che l'antigiudaismo cristiano, forma tradizionale di  intolleranza religiosa, si trasformò per la prima volta in  antisemitismo razziale.
 
 Adriano Prosperi è professore emerito di Storia moderna alla Normale  di Pisa. Tra le sue opere più recenti: Eresie e Devozioni. La religione  italiana in età moderna, in 3 vol. (Storia e letteratura 2010); Il seme  dell'intolleranza (Laterza 2011); Delitto e perdono (Einaudi 2013).
