Venerdì 4 aprile a palazzo Florio con Marco Deriu
Quinto appuntamento per il ciclo di seminari "Altri modelli possibili"
Si affronteranno i temi della libertà e della responsabilità verso le generazioni future
Può esserci paradosso nei sistemi politici democratici occidentali? Quali sono le parole chiave per un modello di sviluppo che possa dirsi sostenibile? È quanto si cercherà di chiarire nel corso del quinto seminario del ciclo “Altri modelli possibili”, organizzato dall’Ateneo, dall’Associazione Rete Radie Resch di Udine, Oikos fvg, E-labora – Reti di ContaminAzioni socio economiche e l’“Associazione per la città ecosolidale – Scuola friulana per la decrescita” con la collaborazione del Centro interdipartimentale di ricerca sulla pace “Irene” dell’università di Udine. L’appuntamento è per venerdì 4 aprile, alle 17, nella sala Florio di palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine.
A tenere la lezione sarà Marco Deriu, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’università di Parma. Deriu affronterà il tema “Il paradosso della democrazia: libertà e responsabilità verso le generazioni future”.
Marco Deriu è docente di discipline legate al tema della comunicazione anche nelle università cattoliche del Sacro cuore di Milano e Brescia. Svolge attività di ricerca e saggistica sull'etica della comunicazione e sulla deontologia dell'informazione, sull’analisi testuale degli audiovisivi, sulle trasmissioni televisive per bambini e sulla comunicazione all’interno dei processi formativi ed educativi.
Il percorso formativo “Altri modelli possibili” ha preso il via lo scorso 3 dicembre ed è dedicato agli studenti dell’università di Udine, ai loro docenti e a tutti gli interessati, pensato per trasmettere nuovi modelli di riferimento per l’economia, la regolazione dei mercati, la tutela dell’ambiente e la gestione dei processi di governance. L’iniziativa si compone di sei incontri, le cui tematiche si fondano su tre punti chiave: il concetto di decrescita applicato all’economia, alla tutela dell’ambiente e al recupero della dimensione relazionale della vita di ognuno; il concetto di tutela dei beni comuni, intesi come diritti imprescindibili ed inalienabili della vita di ognuno; infine, il concetto di democrazia partecipativa e come l’evoluzione del significato di “democrazia” disegna nuovi scenari di gestione della cosa pubblica.