Venerdì 28 marzo a palazzo Antonini con Giovanni Allegretti
Quarto appuntamento per il ciclo di seminari "Altri modelli possibili"
Al centro del dibattito il tema “Città e partecipazione”
Si parlerà di “Città e partecipazione” nel quarto incontro del ciclo di seminari “Altri modelli possibili”, organizzato dall’Ateneo, dall’Associazione Rete Radie Resch di Udine, Oikos fvg, E-labora – Reti di ContaminAzioni socio economiche e l’“Associazione per la città ecosolidale – Scuola friulana per la decrescita” con la collaborazione del Centro interdipartimentale di ricerca sulla pace “Irene” dell’università di Udine. L’appuntamento è per venerdì 28 marzo, alle 17, nella sala convegni di palazzo Antonini, in via Tarciso Petracco 8 a Udine.
Relatore del seminario sarà Giovanni Allegretti, ricercatore dell’università di Coimbra, in Portogallo, che terrà un intervento dal titolo “Città e partecipazione”. Introdurrà Luigi Reitani, direttore del Centro “Irene”.
Giovanni Allegretti è stato docente e ricercatore all’Università di Firenze, dove si è occupato di architettura urbana e di temi legati alla partecipazione dei cittadini alla costruzione delle politiche pubbliche. Attualmente è ricercatore senior presso il Centro di studi sociali della facoltà di Economia dell’Università di Coimbra, dove dirige anche l’Osservatorio delle pratiche partecipative ed è coordinatore esecutivo del dottorato “Democrazia nel secolo XXI”. È autore di numerosi contributi dedicati al bilancio partecipativo e alla pianificazione territoriale condivisa.
Il percorso formativo “Altri modelli possibili” ha preso il via lo scorso 3 dicembre ed è dedicato agli studenti dell’università di Udine, ai loro docenti e a tutti gli interessati, pensato per trasmettere nuovi modelli di riferimento per l’economia, la regolazione dei mercati, la tutela dell’ambiente e la gestione dei processi di governance. L’iniziativa si compone di sei incontri, le cui tematiche si fondano su tre punti chiave: il concetto di decrescita applicato all’economia, alla tutela dell’ambiente e al recupero della dimensione relazionale della vita di ognuno; il concetto di tutela dei beni comuni, intesi come diritti imprescindibili ed inalienabili della vita di ognuno; infine, il concetto di democrazia partecipativa e come l’evoluzione del significato di “democrazia” disegna nuovi scenari di gestione della cosa pubblica.