Il convegno della Fondazione Nordest
La sfida dei quarantenni
L’innovazione per un sistema territoriale competitivo
Negli anni a venire l’innovazione sarà un elemento sempre più necessario al raggiungimento del successo non solo delle imprese, ma anche dei modelli sociali e amministrativi. Per fare in modo che il Nord Est e l’Italia affrontino con successo le sfide del futuro, le classi dirigenti dovranno farsi interpreti di alcuni necessari cambiamenti. Questo il quadro che è emerso dal workshop intitolato La sfida dei quarantenni: l’innovazione per un sistema territoriale competitivo, organizzato dalla Fondazione Nord Est e tenutosi sabato 16 febbraio 2008, a Udine Fiere nell’ambito della terza edizione di InnovAction.
L’iniziativa, volta a coinvolgere i quarantenni del Nord Est in un dibattito incentrato su diversi aspetti dell’innovazione, ha ospitato in qualità di relatori Stefano Micelli, Docente di Economia e Gestione della Tecnologia presso l’Università di Venezia, Robert Cailliau, informatico e coideatore del World Wide Web, Riccardo Illy, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Alessandro Zanetti, Presidente dei Giovani Industriali del Friuli Venezia Giulia. L’incontro è stato moderato da Furio Honsell.
Durante il suo intervento Stefano Micelli ha sottolineato che per avere successo le aziende del Nord Est devono necessariamente evolversi rispetto al modello dei distretti, che in passato ha permesso al settore manifatturiero locale di prosperare. In un mercato sempre più aperto e permeabile alle influenze esterne, il modello vincente diventa infatti quello del sistema metropolitano, che per dimensioni, organizzazione e meccaniche di funzionamento si contrappone a quello dei distretti. Secondo Micelli le imprese del Nord Est devono quindi “ridefinire la propria dimensione” passando da un sistema multicentrico a un sistema che abbia un nucleo centrale unico e che permetta a tutte le realtà locali di essere interconnesse invece che isolate o divise in gruppi.
Robert Cailliau si è soffermato ad analizzare il rapporto tra quelle che ha definito “economia fisica” ed “economia digitale”. Secondo l’informatico belga, co-ideatore del World Wide Web, l’economia fisica si basa sulla soddisfazione di bisogni che possiamo definire “reali”, mentre l’economia digitale si fonda sulla soddisfazione di desideri che spesso vengono scambiati per veri e propri bisogni, ma non lo sono. A suo avviso la vera sfida del futuro sarà quella di fare un passo indietro rispetto all’economia digitale, per risolvere problemi più materiali e di conseguenza più concreti e urgenti, come ad esempio il problema della produzione dell’energia. Cailliau ha concluso il suo intervento affermando che i soggetti in grado di produrre autonomamente la propria energia attraverso fonti rinnovabili e sostenibili saranno i più adatti ad affrontare le sfide del futuro.
Nel suo intervento Riccardo Illy ha identificato due categorie di caratteristiche che le classi dirigenti del futuro dovranno assolutamente possedere per potersi affermare in un ambiente sempre più competitivo e in rapida evoluzione. Da un lato le doti professionali, come la capacità di visione, quella di definire obiettivi e strategie per raggiungerli e la fondamentale capacità di utilizzare le risorse umane, conoscitive, materiali, amministrative e finanziarie.
Dall’altro le doti umane, come la capacità di comunicare, l’altruismo nel mettersi al servizio di altri soggetti e il riconoscimento e il rispetto di valori etici, umani e sociali. Il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha inoltre sottolineato il dovere da parte delle amministrazioni pubbliche di diffondere la cultura dell’innovazione, di rendere disponibili le risorse adeguate a innovare e di creare reti e sistemi virtuosi di conoscenza. Concludendo il suo intervento Illy ha affermato che ogni organizzazione e persona può e deve essere protagonista dell’innovazione a partire dalle amministrazioni pubbliche e dalle aziende fino ad arrivare ai singoli lavoratori e cittadini.
Oltre a moderare l’animato dibattito successivo agli interventi dei relatori, Furio Honsell ha contribuito al workshop sottolineando che per affrontare le numerose sfide del futuro è necessario definire dei nuovi sistemi di valutazione (da utilizzare ex ante, in itinere ed ex post) basati su criteri e dinamiche meritocratiche e di risultato. Secondo il Rettore la formula del successo imprenditoriale, politico e sociale non può infatti prescindere da questo passaggio fondamentale che dovrà essere finalizzato alla definizione di nuovi sistemi volti a ottimizzare la distribuzione delle risorse che in futuro saranno sempre più scarse. Creando sistemi in grado di allocare in maniera razionale e scientifica le risorse disponibili, e ragionando per progetti e non per programmi, sarà infatti possibile diminuire gli “sprechi” e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.