Il 14 e il 15 febbraio all’interno della vetrina di InnovAction

Il "Torneo dei paradigmi": l'Università e le sfide tecnologiche del XXI secolo

In discussione la gestione dei rifiuti, l’utilizzo razionale
delle risorse idriche e la prospettiva di una genomica personalizzata

L’acqua “oro blu” del terzo millennio, la genomica al confine fra bioetica e ingegneria genetica sempre più spinta e il problema della gestione dei rifiuti fra uso, riuso e riciclo. Sono i temi che verranno affrontati, sviscerati e dibattuti nel corso dei tre appuntamenti che compongono la seconda edizione del “Torneo dei paradigmi”, organizzato dall’Università di Udine all’interno della vetrina di InnovAction e coordinato da Cristiana Compagno, delegata d’Ateneo all’Innovazione tecnologica e imprenditoriale. Il torneo si svolgerà in tre “round”, dal 14 al 15 febbraio, nella Sala convegni dello spazio espositivo di Udine Fiere.

In cosa consiste? Semplice: si tratta di un vero e proprio torneo che vedrà alternarsi sul “ring della scienza” punti di vista diversi su tre tematiche di estrema attualità: la gestione dei rifiuti, un utilizzo più razionale dell’acqua e le problematiche connesse all’avanzamento degli studi in campo genetico. In questo senso il “Torneo dei paradigmi” è la rappresentazione dei processi di selezione tecnologica e di confronto serrato tra idee, in linea con la definizione di paradigma quale “insieme di idee, conoscenze e comportamenti che condizionano la direzione di marcia del progresso tecnologico all’interno della società”. Come già affermato dal filosofo della scienza Thomas Kuhn, infatti, la storia dell’umanità ha visto un susseguirsi di paradigmi tecnologici che hanno guidato l’evoluzione della tecnica e dei saperi tra fasi di continuità e discontinuità: il successo di un’innovazione dipende dall’affermazione del paradigma tecnologico in cui essa si colloca. Il processo che porta all’affermazione di un paradigma non è però lineare e indolore, ma come la stessa scienza è frutto di un confronto e di una selezione fra prospettive diverse, prodotto anche di un sapere e di un sentire storico: in sintesi, un “fenomeno sociale” che va al di là dei tecnicismi.

Il torneo si svolgerà nella forma di dibattiti aperti fra due o più “campioni”, sostenitori di posizioni diverse e spesso contrapposte su specifici temi che riguardano il progresso tecnologico e i suoi riflessi sociali.

Si inizierà giovedì 14 febbraio dalle 15.30 alle 18, con il primo appuntamento dal titolo “Uso, ri-uso e riciclo”: in questo torneo verrà dibattuto il tema dei rifiuti anche alla luce degli ultimi fatti accaduti in Italia. Responsabili scientifici del torneo sono Gioacchino Nardin, ordinario di Impianti industriali dell’Università di Udine e Gioacchino Fermeglia, ordinario di Ingegneria chimica dell’Università di Trieste. A “salire sul ring” saranno Salvatore Tommasi, ordinario di Impianti industriali meccanici dell’Ateneo triestino, Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Raffaello Cossu, ordinario di Ingegneria sanitaria ambientale dell’Università di Padova e Luis Diaz, presidente della CalRecovery Inc. di Concord, Usa. Il torneo sarà inoltre preceduto da una rappresentazione teatrale dal titolo “Le ragioni del rifiuto”, a cura della compagnia ZeroMeno.

Si proseguirà con il secondo “round” venerdì 15 febbraio dalle 9 alle 11.30, dove a tenere impegnati gli studiosi sarà il tema “La genomica personalizzata: dalla medicina all’evoluzione della specie umana”. Al centro del dibattito lo “stato dell’arte” nel campo della ricerca genetica e le prospettive per il futuro. A “sfidarsi” nel torneo – di cui Michele Morgante, professore straordinario di Genetica dell’Ateneo udinese, è il responsabile scientifico – Silvie Coyaud, giornalista francese esperto nel campo, Giuseppe Damante, ordinario di Genetica medica dell’Università di Udine, Giovanni Romeo, presidente dell’European Genetics Foundation, Michael Morgan, direttore del Diamone Light Source, Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina e Bioetica all’Università La Sapienza di Roma e Paolo Gasparini, professore di Genetica medica dell’Università di Trieste.

Il torneo si concluderà nel pomeriggio di venerdì 15 febbraio, quando dalle 16 alle 18 studiosi ed esperti si confronteranno sul tema “Acqua: oro blu?”. L’umanità è infatti di fronte a una sfida che si gioca su tre campi diversi: l’accesso all’acqua e ai servizi idrici essenziali, la promozione di modelli sostenibili di utilizzo delle risorse e la risposta ai cambiamenti climatici, da cui ci si attendono regimi di piovosità molto più irregolari. Responsabile scientifico del torneo è Antonio Massarutto, docente di Economia pubblica dell’Ateneo udinese, che farà anche da arbitro nella “sfida” fra Luca De Biase, responsabile di “Nova 24” inserto del “Sole-24 Ore”, Bernard Barraqué, direttore di ricerca del francese CNRS, Meine-pieter van-Dijk, docente di Management dei sevizi idrici all’Unesco-IHE Insitute for Water Education, David Hall, direttore dello PSIRU dell’Università di Greenwich Uk, Alessandro Colautti, presidente Cafc spa-Udine e Giorgio Verri, direttore dell’Autorità di bacino regionale del FVG.

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