Ripresa la produzione di “Birra dell’Università”: è una Blonde Ale allo zafferano, friulana al 100%

Dopo la pausa per la pandemia, ecco la terza birra prodotta con gli studenti, con l’auspicio che possa diventare la birra della rinascita

È una Blonde Ale friulana al 100% con la particolarità di essere aromatizzata allo zafferano la nuova “Birra dell’Università” di Udine. Dopo l’inevitabile fermo del 2020, causato dalla pandemia, nel 2021 è ripreso il progetto didattico di produzione di birra artigianale con una nuova ricetta, la terza dopo quelle della Amber Ale del 2018 e della Blanche del 2019. E studenti, docenti e produttori locali che hanno lavorato insieme per metterla in produzione auspicano che possa diventare la birra della rinascita e della speranza, dopo il difficile periodo, purtroppo non ancora superato, della pandemia. La nuova Blonde Ale si può acquistare presso l’Azienda agraria “A. Servadei”, in via Pozzuolo 324 a Udine, il lunedì e martedì dalle 8.30 alle 17.30 e da mercoledì a venerdì dalle 8.30 alle 14.30.

La terza “Birra dell’Università” è stata prodotta in collaborazione con il birrificio artigianale indipendente Garlatti Costa di Forgaria nel Friuli (Ud), utilizzando malto d’orzo e luppolo di origine regionale. La particolarità che la contraddistingue è l’aromatizzazione allo zafferano, anch’esso friulano e di elevata qualità grazie alle particolari proprietà antiossidanti, prodotto a Magnano in Riviera (Ud) dal dottor Alfredo Carnesecchi.

La Blonde Ale presenta un colore giallo dorato con una schiuma persistente e compatta. «All'olfatto – precisa Stefano Buiatti, docente di Tecnologia della birra e responsabile scientifico del progetto didattico – le note fruttate e agrumate apportate dal luppolo sono in perfetto equilibrio con il delicato aroma di zafferano. In bocca l'amaro deciso è compensato da piacevoli sentori di malto caramello presente in piccola percentuale e prodotto presso la malteria sperimentale dell'Università di Udine a partire da orzi locali. Il carattere deciso della birra, derivante anche dai suoi sei gradi alcolici, aumenta la gradevolezza della sorsata senza nulla togliere al suo carattere fresco e beverino. La cura e l’attenzione con cui viene prodotta artigianalmente esaltano queste sue proprietà grazie anche alle caratteristiche dell’acqua della pedemontana friulana».

Sebbene le restrizioni dovute al rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid abbiano inevitabilmente ridotto il coinvolgimento degli studenti nelle fasi di produzione di questa terza “Birra dell’Università”, «l’iniziativa – sottolinea Buiatti – ha suscitato comunque il loro interesse e partecipazione». Questo progetto didattico, infatti, prevede il coinvolgimento degli studenti dei corsi di laurea in Scienze e tecnologie alimentari e Viticoltura ed enologia, del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo. «L’obiettivo – ricorda Buiatti – è rendere gli studenti parte attiva sia nelle fasi esecutive di produzione, sia dal punto di vista teorico, coinvolgendo il gruppo di lavoro in un percorso teorico-pratico che riguarda tutte le fasi, dalla formulazione della ricetta alla produzione, all’ideazione dell’etichetta e della bottiglia».

Quello della birra è un settore di studio su cui l’Ateneo di Udine si concentra da anni, in conseguenza anche al forte legame che storicamente Udine ha con la produzione di birra. Prima Università in Italia ad aver avviato, più di quarant’anni fa, un corso di Tecnologia della birra, l’Ateneo friulano si è successivamente dotato, con finalità didattiche e di ricerca, di un impianto sperimentale di produzione e di una micro malteria, che è ad oggi un unicum nella realtà accademica italiana.

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