Con i finanziamenti della Fondazione Carigo e della Regione è partito lo siluppo del campus
Il bilancio consolidato per il 2006 dell’Università di Udine si attesta a circa 149 milioni di euro e si chiude con un risultato di amministrazione pari a 12,8 milioni di euro con un incremento di 3,6 milioni di euro rispetto al 2005, quando era pari a 9,2 milioni di euro e di 8,4 milioni rispetto al 2004, quando era pari a 4,4 milioni di euro. Il bilancio consuntivo è stato approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione e presentato dal rettore Furio Honsell, dal direttore amministrativo Daniele Livon e dalla responsabile della ripartizione finanziaria, Mara Pugnale.
In particolare, per il polo universitario di Gorizia, che vede circa 2 mila studenti iscritti all’ateneo friulano, l’ateneo ha speso circa 9 milioni di euro, riferiti ai costi del personale docente, ricercatore e tecnico amministrativo strutturato presso i poli decentrati, delle spese per supplenze e contratti di docenza e per i tutors didattici e delle spese di funzionamento delle strutture didattiche e scientifiche. Il 2006, inoltre, è stato un anno importante in quanto sono state avviate le procedure per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia che, grazie ai finanziamenti della Fondazione Carigo e della Regione FVG, prevedono un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro. Da segnalare l’importante contributo delle istituzioni locali che annualmente contribuiscono a mettere a disposizione dell’Università di Udine spazi e attrezzature per lo svolgimento dell’attività didattica e di ricerca dell’ateneo.
Rimangono scarsi e non suddivisi sulla base del merito i finanziamenti statali: gli incrementi del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) per l’università di Udine sono stati rispettivamente di 9 milioni di euro nel 2005 e di soltanto un milione di euro nel 2006, quando le poche risorse assegnate alle università italiane sono state distribuite fra tutti gli atenei, privilegiando la quota storica e trascurando le valutazioni di merito. Per l’ateneo udinese ciò ha significato interrompere il cammino di avvicinamento al FFO “teorico”, che per Udine è pari a circa 84 milioni di euro, e continuare a essere sottofinanziato di circa 12 milioni di euro. Tra i vari provvedimenti “miopi” che hanno colpito l’università va registrato il Decreto Bersani convertito nella legge 248/2006 che ha costretto l’ateneo a versare in corso d’anno allo Stato circa 400 mila euro.
A livello consolidato, le entrate (al netto delle partite di giro) si attestano a complessivi 149 milioni di euro, di cui 140 milioni riferiti alle entrate di parte corrente (94,1%) e 9 milioni alle entrate in conto capitale (5,9%). Rispetto al consuntivo del 2005 si è registrato un incremento complessivo di 7,8 milioni di euro: le entrate di parte corrente sono aumentate di 14 milioni di euro (+11%), quelle in conto capitale sono diminuite di 6,2 milioni di euro (-41%). Le uscite, al netto delle partite di giro, ammontano a 146 milioni 300 mila euro, distinte in spese correnti pari a 134,4 milioni di euro (91,9%) e spese in conto capitale pari a 11,9 milioni di euro (8,1%). La differenza tra entrate e spese genera un saldo positivo della gestione di competenza pari a 2,7 milioni euro.