Bilancio consuntivo 2009, risultato di gestione positivo per due milioni di euro
Il Rettore: «Superati gli obiettivi fissati ad inizio anno, ma senza la perequazione dei finanziamenti ministeriali
impossibile mantenere questi risultati»
L’Università di Udine chiude il bilancio consuntivo 2009, approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione, con ottimi risultati. A livello consolidato di ateneo (amministrazione centrale + dipartimenti) si registra un risultato positivo di 780 mila euro in cui spicca il dato positivo di 2,080 milioni di euro dell’amministrazione centrale. Un risultato cinque volte superiore rispetto agli obiettivi fissati, stimati in 458 mila euro, dal piano di rientro approvato e comunicato al Ministero nel dicembre 2008. Conseguentemente il disavanzo dell’amministrazione centrale si riduce passando da -9,8 a -7,8 milioni, l’avanzo dei dipartimenti si conferma a 19,3 milioni di euro per un risultato di amministrazione a livello di ateneo pari a +11,6 milioni di euro.
«I risultati – sottolinea il rettore Cristiana Compagno – sono l’effetto tangibile del modello di gestione e delle scelte adottate e testimoniano più di qualsiasi altro elemento il percorso di rigore intrapreso dall’ateneo». Un risultato che è il frutto «di scelte attente e sofferte – continua Compagno -, di sacrifici all’insegna della sostenibilità, ma anche dello sviluppo qualitativo. Il consuntivo 2009 è il biglietto da visita di cui l’intera comunità universitaria deve essere orgogliosa».
Il rettore sottolinea tuttavia che «lo sforzo fatto per ottenere questi risultati è quasi integralmente riconducibile ai nostri sacrifici e, in assenza delle perequazioni che meritiamo e alla luce del difficile contesto finanziario attuale, sarà improbabile mantenere questa virtuosità. Basti pensare che anche nel 2009, seppur con un minimo incremento di Fondo di finanziamento ordinario (FFO) per effetto del nuovo sistema premiale introdotto con la legge 1/2009, vantiamo un sottofinanziamento (credito) nei confronti dello Stato di circa 9 milioni di euro: se ci fossero stati assegnati avremmo azzerato il disavanzo dell’amministrazione centrale».
Alla luce della crisi finanziaria, che probabilmente non consentirà al sistema universitario di poter disporre di risorse maggiori rispetto a quelle previste dal decreto di legge 112/2008, e della recente manovra finanziaria correttiva, che prevede ulteriori limitazioni «la messa in sicurezza del bilancio – evidenzia il direttore amministrativo Daniele Livon – dipende da molte variabili. Tra queste sono determinanti le modalità, i tempi e i criteri che il Ministero adotterà per ripartire le poche risorse disponibili. Non sappiamo nulla per quest’anno e guardiamo al futuro immediato (2011) con la certezza che il FFO di sistema si ridurrà di almeno 1,1 miliardi di euro rispetto al 2010 (-18%). Ancora alcuni interventi straordinari sono possibili (alienazioni patrimoniali), per migliorare i risultati di bilancio ma non si può pensare a regime di coprire spesa corrente con entrate straordinarie una tantum; sono necessari interventi e politiche di finanziamento e di riduzione di spesa differenziate in relazione alla capacità di gestione e ai risultati dei singoli contesti secondo principi di equità che devono sostituire il criterio dei tagli (o assegnazioni) lineari (indifferenziate)».
«Il 2009 – sottolinea Compagno - consegna alla comunità universitaria e al territorio un ateneo dinamico, reattivo che ha dimostrato di saper fare sacrifici e operare scelte difficili ma necessarie, entro un quadro di sviluppo qualitativo. Abbiamo dimostrato di saper fare e di aver fatto. Inoltre, dinnanzi alla crisi finanziaria, il nostro ateneo ha saputo reagire dimostrando, attraverso misure concrete, un alto senso di responsabilità sociale». Infatti, proprio ieri il Consiglio di amministrazione ha deliberato il manifesto delle tasse e contributi studenti per l’a.a. 2010/11. «Un intervento – dice Compagno – che pone una particolare attenzione alle famiglie dei nostri studenti più bisognosi». La riduzione si attesta tra 50 e 200 euro delle tasse per i nuclei con un reddito ISEE (indicatore situazione economica equivalente) inferiore a 40 mila euro a fronte di una perequazione rivolta alle fasce al di sopra dei 60 mila euro ISEE. «Con forza chiediamo – conclude il rettore Compagno – il sostegno politico e finanziario del nostro territorio».