Dall’indagine, i promossi e i bocciati delle maggiori associazioni di volontariato del nostro Paese
«Avanti adagio, anzi molto adagio. È questa la sensazione che abbiamo provato navigando sui maggiori portali del sociale italiano. Molto bene alcuni, ma in altri rimangono le vecchie logiche di navigazione che li rendono poco fruibili». Lo dichiara il professor Francesco Pira, docente di Comunicazione e Relazioni pubbliche dell’Università di Udine dopo il quinto Monitoraggio sui maggiori siti web del Sociale (le precedenti rilevazioni c’erano state nel 2003, 2005, 2006, 2007). Il gruppo di lavoro della facoltà di Lingue dell’Università di Udine, nell’ambito del corso di laurea in Relazioni pubbliche, ha prodotto il nuovo rapporto sulla situazione del volontariato italiano sul web nel 2008 chiudendo il lavoro di ricerca negli ultimi giorni di ottobre.
«Dopo tanto immobilismo – sottolinea il coordinatore della ricerca, professor Pira – quest’anno registriamo che ben 9 siti sono stati parzialmente o completamente ristrutturati. In particolare ci piace segnalare i positivi interventi operati da Amnesty che ha dato vita ad una struttura on line vita ad un sito intuitivo e accessibile, Emergency che prevede la versione solo testo e sceglie la strada di un sito con meno grafica e più essenziale, diretto nella ricerca delle informazioni e Banca etica che da sito istituzionale si è trasformato in un portale con ampi margini di miglioramento. Soprattutto per l’organizzazione del menù. Ma tanti passi si sono compiuti sotto il profilo dei contenuti che hanno una taglio sempre più editoriale. Migliore della classe Amnesty per l’efficacia del progetto web nel suo complesso».
Più indietro, secondo il gruppo di ricerca dell’Ateneo friulano, i siti della pubblica assitenza e in particolare Anpas e Ant che nonsostante interventi di ristruttruazione non sono riusciti ad abbandonare i vecchi schemi che li rendono poco interessanti. Migliora LAV con una parziale ristrutturazione. Buoni standard per Greenpeace e Lega Ambiente.
Sempre più interattività. Molti usano Youtube con Greenpeace in testa, ma anche Unicef, Lav,mentre Amnesty sceglie Myspace. Da segnalare la Croce Rossa Italiana che risolve rispetto allo scorso anno alcune criticità. «Diventa accessibile Avis – precisa Pira – che però resta ancorato, così come le altre organizzazioni del dono, a una comunicazione sostanzialmente istituzionale. Se migliora in futuro sia la grafica che l’usabilità c’è spazio per valorizzare ulteriolmente i contenuti. Più indietro Fidas e Fratres».
Interessante la progettualità di Nessuno Tocchi Caino che ha previsto la newsletter in più lingue. Altromercato cresce ancora, aggiunge sezioni e aumenta l’interattività creando il primo e unico spazio community dei siti non profit presi in esame, fatta eccezione per il sito giovani dei Fidas che però a un anno di distanza conta solo 72 iscritti alla chat.
Molto interessanti i dati pubblicati a piè di pagina della newsletter di Emergency: numero di redattori, 12340; notizie inserite, 7568; iscritti, 189570. «Dati che si commentano da soli e rappresentano il successo della proposta di Gino Strada». Il professor Pira ha annunciato per il mese di novembre altri 2 monitoraggi: quello sui partiti politici e quello sui siti web istituzionali della regione Friuli Venezia Giulia.