Dal 3 al 5 maggio convegno internazionale a cent’anni dalla morte

L'Università rende omaggio al linguista Graziadio Isaia Ascoli

Studiosi italiani e stranieri a confronto tra Udine e Gorizia

        Il 21 gennaio 1907 si spegneva a Milano all’età di 78 anni il linguista e glottologo di origine goriziana Graziadio Isaia Ascoli (Gorizia, 16 luglio 1829 – Milano, 21 gennaio 1907). A cento anni dalla sua scomparsa il Centro Internazionale sul plurilinguismo dell’Università di Udine gli rende omaggio con un articolato convegno internazionale che si terrà dal 3 al 5 maggio tra Gorizia e Udine, con l’obiettivo di cogliere quanto del pensiero ascoliano è stato determinante per le discipline linguistiche e di indagare la personalità dello studioso, in particolare nell’ambito storico-culturale “alle porte orientali” dell’Italia. “Il pensiero di Graziadio Isaia Ascoli a cent’anni dalla scomparsa” proporrà una discussione sul ruolo di questa figura preminente nella storia della linguistica e nella storia culturale della regione Friuli Venezia Giulia, e dal punto di vista storico-culturale sarà un’occasione di riflessione su Ascoli nel quadro della cultura friulana e goriziana. Il convegno è promosso dal Centro Internazionale sul plurilinguismo dell’Università di Udine, Comune di Gorizia, Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (ICM) di Gorizia e Società Filologica Friulana e si avvale del patrocinio di numerosi enti. Tre i momenti di discussione previsti, incentrati rispettivamente sugli aspetti di storia della linguistica, sulla romanistica e l’italianistica, sugli aspetti storico-culturali del territorio, in particolare sulla cultura ebraica del goriziano.
 
        Il fitto programma convegnistico si aprirà giovedì 3 maggio a Gorizia nella sede di Palazzo Attems, in piazza Edmondo De Amicis 2, a partire dalle 10. Dopo i saluti delle autorità e l’introduzione del direttore del Dipartimento di glottologia e filologia classica dell’Università di Udine Roberto Gusmani, interverranno Serge Vanvolsem dell’Università di Leuven (Ascoli e Manzoni: un triangolo da rivedere) e Rita Peca dell’Università di Padova (Ascoli e l’indoeuropeistica del suo tempo). Nel pomeriggio, dalle 15, dopo l’introduzione di Pier Cesare Ioly Zorattini (Università di Udine) interverranno Maddalena Del Bianco dell’Università di Udine (Ascoli e l’ebraismo del suo tempo), Pier Angelo Carozzi dell’Università di Verona (L’apporto di Ascoli alla metodologia della storia delle religioni), Felice Israel dell’Università di Genova (Samuel David Luzzato e Graziadio Isaia Ascoli: un lungo rapporto e le origini del nesso ariosemitico), Guido Cifoletti dell’Università di Udine (Ebraismi passati attraverso il latino della Vulgata nelle lingue europee), Marco Grusovin dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei (Della straordinaria affinità tra la lingua tedesca e quella ebraica secondo Isacco Samuele Reggio).
 
        Venerdì 4 maggio a partire dalle 9.30 il congresso si sposterà a Udine nella Sala Florio di Palazzo Florio in via Palladio 8. Presiederà i lavori il preside della facoltà di Lingue dell’Ateneo friulano Vincenzo Orioles. Sono previsti gli interventi di Francesca Dovetto dell’Università di Napoli Federico II (Lineamenti di linguistica generale nella riflessione sulle lingue e il linguaggio contemporaneo ad Ascoli), Diego Poli dell’Università di Macerata (Ascoli e la celtistica di seconda metà del XIX secolo), Giovanni Gobber dell’Università Cattolica di Milano (Alcune note sul rapporto di Ascoli con la cultura tedesca), Domenico Santamaria dell’Università di Perugia (Graziadio Isaia Ascoli nel pensiero critico di Sebastiano Timpanaro), Francesca Liace dell’Università di Perugia (Vittorio Bertoldi e Graziadio Isaia Ascoli). A partire dalle 15 nella sede della Società Filologica Friulana in via Manin 18, dopo l’introduzione di Giovanni Frau dell’Università di Udine, interverranno Tullio Telmon dell’Università di Torino (Ascoli e la dialettologia italiana), Fiorenzo Toso dell’Università di Sassari (Del posto che spetta al ligure nel sistema dei dialetti italiani: la prospettiva ascolana), Francesco Bruni dell’Università di Venezia (presentazione del volume “Scritti scelti di linguistica italiana e friulana di Graziadio Isaia Ascoli” a cura di Carla Marcato e Federico Vicario), Hans Goebl dell’Universität Salzburg (La concezione ascoliana del ladino e del franco-provenzale), Alexandru Niculescu dell’Università di Udine (Lettura critica tardiva della comparazione friulano-valacco di Ascoli), Silvana Schiavi dell’Università di Udine (Il plurilinguismo in Ascoli).  
 
        Sabato 5 maggio il congresso si concluderà a Gorizia nell’Auditorium della cultura friulana in via Roma 5. La prima parte della mattinata, presieduta dal presidente dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei Marco Grusovin, prevede dalle 9 gli interventi di Sergio Lubello dell’Università di Salerno (Ascoli e la lingua italiana: dal carteggio Ascoli-D’Ovidio), Ida Zatelli dell’Università di Firenze e Marco Di Giulio dell’Università di Perugia (Ascoli e le lingue semitiche). A partire dalle 10.40 si terrà l’ultima parte del congresso, presieduta da Maddalena Del Bianco dell’Università di Udine, che prevede le relazioni della presidente dell’Associazione Amici di Israele Elisabetta Loricchio (Gli anni giovanili di Ascoli), Fulvio Salimbeni dell’Università di Udine (Graziadio Isaia Ascoli e la civiltà del Risorgimento nella nuova Italia), Alberto Brambilla dell’Università di Verona (Ascoli e l’Archivio Storico per Trieste, l’Istria e il Trentino. Cronaca di un incontro mancato).

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