Da martedì 26 a sabato 30 settembre a Udine
Giornate europee delle lingue: cinque giorni con arte, letteratura, cinema ed editoria
Dal friulano all’occitano, dallo sloveno al bretone,
fino al gaelico e al lappone
Le Giornate udinesi inizieranno con un convegno sul tema “L’educazione plurilingue. Lingue minoritarie ed Europa” in programma martedì 26 settembre, alle 10.30, nella sala Florio di Palazzo Florio, in via Palladio 8, a Udine. L’incontro sarà introdotto dai saluti del rettore, Furio Honsell, dell’assessore regionale all’Istruzione, cultura, sport e pace, Roberto Antonaz, del sindaco di Udine, Sergio Cecotti, e dei rappresentanti delle Province di Udine, Pordenone e Gorizia. Seguiranno gli interventi dei direttori del Centro interdipartimentale di ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli, Cesare Scalon, e del Centro internazionale sul plurilinguismo dell’Università di Udine, Carla Marcato. Il convegno prevede poi le relazioni del preside della facoltà di Lingue, Vincenzo Orioles (I rapporti di forza tra le lingue. Scenari europei, italiani e regionali), del pedagogista Bruno Forte (Una scuola plurale in una Regione plurale), dell’esperta di educazione plurilingue, Lucia Barei (La lingua di insegnamento slovena nel contesto del Friuli Venezia Giulia), della coordinatrice dei progetti sull’educazione plurilingue in rete, Marisa Comelli (Aghis, tieris, int: un progetto pluriennale di scuola in rete), di Serena Martini, insegnante della scuola dell’infanzia di Tarvisio (Raccontare la Val Canale), del direttore del Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all’estero (Silce) della Regione Friuli Venezia Giulia, Marco Stolfo (Educazione plurilingue e cittadinanza europea), e del preside della facoltà di Scienze della formazione, Franco Fabbro (Neurolinguistica ed educazione plurilingue).
Ai film, documentari, cortometraggi e videoclip nelle lingue minoritarie è riservata la sezione “EuroSuns e visions” ospitata per tre giorni nelle sale del Cinema Visionario, in via Asquini 33. Martedì 26 settembre, dalle 20.30, saranno proiettati: “Diari di viaç: Charleroi (Belgjiche)” di Carlo della Vedova e Luca Peresson (friulano); “La strada dei capelli” di Fredo Valla (occitano, sottotitoli in italiano); “E l’aura fai son vir” di Giorgio Diritti (francese, occitano, italiano; sottotitoli in italiano).
Mercoledì 27 settembre, alle 21, proiezione del documentario: “Doppio sguardo sulla grande guerra” di Lucio Fabi e Giampaolo Penco (italiano e sloveno). Giovedì 28 settembre, dalle 20.30, il programma prevede quattro proiezioni: “Int in curt/Sunsator” di Massimo Garlatti-Costa (friulano); “Videoscais”, videoclip da Galles, Occitania, Catalogna, Frisia, Bretagna e Lapponia; “Dal silenzio. Il mio viaggio nel tempo” di Roberto Dapit, (varietà slovene del Friuli e croato, sottotitoli in italiano); “Mesto na travniku” (La città sul prato) di Anja Medved e Nadia Veluscek, (sloveno, sottotitoli in italiano).
La serata di venerdì 29 settembre sarà dedicata alla musica in friulano con il concerto degli Arbe Garbe alle 21, in piazza San Giacomo. Le “Giornate europee delle lingue” si concluderanno sabato 30 settembre, in piazza Libertà, con “Lingue in mostra”: dalle 10 alle 19, incontri in piazza con le lingue del Friuli e vari appuntamenti dedicati all’editoria e alla comunicazione, alla didattica, all’arte e alla musica, alla letteratura, alla poesia e all’animazione con la presenza degli stand degli enti e delle associazioni che partecipano alla manifestazione.
«Il Friuli è l’unico ambito territoriale in Europa dove convivono i tre principali ceppi linguistici continentali, il romanzo, lo slavo e il germanico – spiega il direttore del Cirf, Cesare Scalon –, e quindi si candida naturalmente ad essere un vero e proprio laboratorio di incontro e confronto sul tema dell’identità linguistica. E’ per questo che per il secondo anno consecutivo l’Università di Udine, la Regione, la Provincia e il Comune di Udine hanno promosso questa iniziativa credendo che solo attraverso la reciproca conoscenza e il sistematico confronto si possa valorizzare al meglio la pluralità linguistica di un territorio».