Il presidente della Brovedani Ingegnere meccanico ad honorem

Zollia: "L'imprenditore? Un creativo che soddisfa le esigenze del cliente"

“Dal rapporto fra industria e università
possono nascere opportunità a vantaggio di tutti”

        “Che cosa ti serve?” E’ questa la domanda che l’imprenditore deve porre ai suoi clienti e ai suoi committenti. Dalla fornitura del componente si passa alla vera e propria partnership attraverso la fornitura del servizio, ovvero dall’atteggiamento reattivo a quello creativo”. In questo modo di evolve sia la domanda sia la risposta del fornitore, realizzando il “salto culturale che genera uno schema organizzativo e che diventa il motore dell’azienda”. Lo ha spiegato Benito Zollia, l’imprenditore goriziano, fondatore e presidente della Brovedani SpA di San Vito al Tagliamento, azienda meccanica leader nella componentistica di precisione per autoveicoli, motoveicoli ed elettrodomestici, che ha ricevuto dall’università di Udine la laurea ad honorem in Ingegneria meccanica.
 
        La motivazione del riconoscimento è stato “l’aver operato in modo esemplare nella creazione e nell’affermazione di un significativo gruppo industriale proiettato ai massimi livelli sullo scenario competitivo internazionale, contribuendo in prima persona allo sviluppo di innovative soluzioni tecniche di prodotto e di processo nel campo della componentistica meccanica di precisione e dei servizi di ingegnerizzazione avanzata”. Un riconoscimento che Zollia ha considerato importante soprattutto per sottolineare la collaborazione con l’università. “Sono convinto – ha detto – della validità di un rapporto sempre più stretto e creativo tra università e industria, dal quale non possono che nascere nuove opportunità e nuove conoscenze, a vantaggio di tutti”.
 
            I servizi di “engineering” e il loro sviluppo per dare valore aggiunto alle imprese sono stati il tema scelto da Zollia per la sua lectio. Secondo l’imprenditore non ci si può limitare alla sola esecuzione. L’imprenditore, anche quello del settore manifatturiero, deve mettere in campo le sue conoscenze e la sua creatività per soddisfare le richieste di prestazioni a cui è destinato il prodotto. Qualche esempio? “In alcuni casi viene cambiato il materiale prescelto – ha spiegato Zollia – in altri si modifica il disegno, se non nella sua forma nei suoi dettagli, individuando tolleranze o caratteristiche meccaniche più adeguate alle esigenze reali”. E i vantaggi non sono solo per il cliente, ma anche per l’azienda. “Il perno cerniera del frigorifero – ha ricordato – da tornito è diventato stampato, con un risparmio del 90%. La cerniera dell’oblò della lavatrice non viene più fabbricata con pressofusione e processi di lucidatura e cromatura, ma con stampaggio da nastro acciaio zincato, con un risparmio del 60%”.
 
        Dopo l’intervento del rettore, Furio Honsell, che ha definito Zollia “maestro di innovazione, imprenditoria e creatività”, il preside della facoltà di Ingegneria, Andrea Stella ha sottolineato come Zollia rappresenti “una straordinaria figura di imprenditore che ha saputo far crescere, trasformare e condurre la ditta Brovedani fino a raggiungere vertici di assoluta eccellenza, grazie alla sua volontà, alle sue personali capacità e alla sua lungimiranza”. Capacità che Alberto Felice De Toni, ordinario di Strategia di produzione, ha ricordato nella laudatio, dove ha analizzato il modello di business della Brovedani, fatto di un mix di innovazione tecnologica, orientamento alla qualità,, attenzione al cliente, decentramento produttivo, networking con centri di ricerca e fornitori, valorizzazione del capitale umano, gestione per processi e internazionalizzazione, con un occhio anche agli interessi dell’imprenditore nei confronti della cultura, dello sport, del territorio.
 
        Benito Zollia acquisisce la “S. Brovedani”, ditta di meccanica fine di Pordenone con 12 dipendenti e un fatturato di 120 milioni di lire annui nella subfornitura, successivamente trasferita a San Vito al Tagliamento (Pn). Sotto la sua guida, la Brovedani Spa diventa un’azienda di livello internazionale, leader nella componentistica, in particolare nella produzione di sistemi di frenata, di sterzo e sistemi di iniezione in partnership con committenti quali Bosch, Siemens, Eaton e Delphi. Il suo fatturato è di oltre 65 milioni di euro all’anno, il 70% dei quali proveniente dalle esportazioni. Il gruppo Brovedani ha oltre 500 dipendenti impiegati in cinque unità produttive in Italia – delle quali tre a San Vito al Tagliamento, una a Guasticce (Livorno) e una a Modugno (Bari) –, più una in Francia, una in Slovacchia, e l’ultima, in via di definizione, in Turchia.
 
Dal 1985 al 1991 ha presieduto il Centro regionale per l’innovazione tecnologica (Cerit) di cui è stato uno dei soci fondatori. Dal 1985 al 1987 è stato vice presidente dell’Associazione degli industriali di Pordenone, mentre dal 1995 è membro della giunta di Confindustria del Friuli Venezia Giulia. Ma Benito Zollia è anche uomo di sport. Dal 1950 al 1961, infatti, ha praticato l’atletica leggera e la pallacanestro ad alti livelli. Nel basket, in particolare, ha giocato nella massima divisione arrivando a vestire la maglia della nazionale. Dal 1985 al 1992 è stato anche presidente dell’Unione ginnastica goriziana.

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