Mercoledì 22 marzo nel salone del Parlamento del Castello

Cellule staminali, opportunità o miraggio?

Dibattito aperto al pubblico con Università di Udine
e Centro di Biomedicina Molecolare, Area Science Park

        Fare il punto sullo stato dell’arte della ricerca sulle cellule staminali, capire cos’è cambiato in Italia dopo il referendum e cos’è possibile fare oggi e cosa nei prossimi anni. Sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati nell’incontro dedicato al pubblico su “Le cellule staminali: opportunità o miraggio?”, organizzato in collaborazione tra l’università di Udine, il Centro di biomedicina molecolare (Cbm) e Area Science park di Trieste, mercoledì 22 marzo dalle 17 nel salone del Parlamento del castello di Udine. Le staminali rappresentano uno dei settori di punta della ricerca scientifica dell’Ateneo, tanto che il distretto tecnologico di biomedicina molecolare del Friuli Venezia Giulia prevede di sviluppare una piattaforma di ricerca regionale sulle cellule staminali localizzata proprio a Udine. Le cellule staminali sono oggi al centro del dibattito scientifico e bioetico e lo saranno sempre più in futuro. «Si tratta – spiega Carlo Alberto Beltrami, direttore del Centro interdipartimentale di medicina rigenerativa dell’ateneo di Udine (Cime) – di cellule “pluripotenti” e non specializzate, in grado di dare origine a diversi tipi di tessuti». Il loro studio e utilizzo ha originato un nuovo capitolo della medicina, la cosiddetta “medicina rigenerativa”, il cui fine è quello di riparare tessuti e organi danneggiati, senza dover ricorrere, in futuro, ai trapianti. 

        La medicina rigenerativa affronta il problema della scarsità di organi disponibili per il trapianto attraverso l’utilizzo dell’ingegneria tessutale, sviluppa tecniche per ovviare al rigetto, produce apparecchiature per aiutare i pazienti in attesa di trapianto a superare in buone condizioni il periodo necessario al reperimento d’organo, studia i meccanismi che regolano la proliferazione e la differenziazione cellulare. Accanto al trapianto di organi, «terapia consolidata - spiega Beltrami - e spesso l’unica in grado di salvare e migliorare la vita di malati affetti da insufficienza irreversibile d’organo», per alleviare il problema dell’insufficienza di donatori, oggi maggior ostacolo al pieno sviluppo dei trapianti, si è sviluppata la tecnologia dei trapianti di tessuti. «Il numero di pazienti in lista di trapianto - precisa Beltrami - continua ad aumentare. La domanda di organi dal 1998 ad oggi è praticamente raddoppiata a livello nazionale e regionale, e nel mondo il suo aumento annuale è del 15% con la morte di un paziente su 5 in attesa di trapianto. In Italia nel 2001 il numero di donatori disponibili ha soddisfatto meno di un terzo della domanda». 

        Mercoledì 22 marzo alle 17 porterà il saluto di benvenuto il rettore dell’Università di Udine, Furio Honsell. Introdurrà il dibattito, moderato da Luigi Ripamonti del Corriere della Sera, il presidente di Area science park e CBM, Maria Cristina Pedicchio. Ad affrontare l’argomento cellule staminali e a rispondere alle domande del pubblico ci saranno Carlo Alberto Beltrami, direttore del Centro interdipartimentale di medicina rigenerativa dell’ateneo di Udine, Renato Fanin, direttore della clinica ematologica del Policlinico universitario di Udine, Michele Baccarani, Direttore dell’Istituto di ematologia e oncologia medica Seràgnoli del Policlinico S. Orsola di Bologna, ed Edoardo Boncinelli dell’Università Vita-Salute di Milano.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO UNIVERSITA' DI UDINE, CENTRO DI BIOMEDICINA MOLECOLARE, AREA SCIENCE PARK

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