Cerimonia venerdì 27 maggio alle 18, Chiesa di S. Francesco

L'università di Udine laurea ad honorem Mario Monicelli

Riconoscimento al grande maestro
della commedia all’italiana

        Per aver fornito uno straordinario contributo alla conoscenza della storia d’Italia con le sue opere cinematografiche, in particolare con il film “La grande guerra”, Mario Monicelli, uno dei maestri del cinema italiano, creatore di titoli straordinari in quel vasto catalogo che va sotto il nome di commedia all’italiana, riceverà dall’università di Udine la laurea specialistica ad honorem in Storia e civiltà europee. La cerimonia di conferimento, inserita nell’ambito della rassegna “Udine capitale della guerra capitale della pace” organizzata da Comune, Provincia e Università di Udine e Cineteca del Friuli , si terrà venerdì 27 maggio alle 18, nella Chiesa di San Francesco, in Largo Ospedale Vecchio a Udine. Dopo gli indirizzi di saluto del rettore Furio Honsell e del preside della facoltà di Lettere e filosofia, Caterina Furlan, avverrà la consegna della laurea honoris causa al grande regista. Seguirà la laudatio pronunciata da Umberto Sereni, ordinario di Storia contemporanea, e la lectio doctoralis di Mario Monicelli intitolata “Il mio Novecento”. 

        «La laurea ad honorem a Monicelli – spiega la preside della facoltà di Lettere, Caterina Furlan – è strettamente correlata allo straordinario contributo offerto attraverso la sua opera cinematografica, alla conoscenza della storia d’Italia e, in particolare, a quella del Novecento. I protagonisti dei suoi film – da La Grande Guerra a I soliti ignoti, da Amici miei a L’armata brancaleone – impersonificano “figure” entrate ormai a far parte dell’immaginario collettivo». 

        Mario Monicelli nasce a Viareggio (Lucca) il 15 maggio 1915. Figlio del critico teatrale e giornalista Tommaso, si laureò in Storia e filosofia all’università di Pisa. Critico cinematografico dal 1932, diresse due anni dopo, assieme all'amico Alberto Mondatori, il cortometraggio "Cuore rivelatore", cui fece seguito sempre nel '34 il mediometraggio muto "I ragazzi della via Paal", presentato e premiato a Venezia. Sotto lo pseudonimo di Michele Badiek diresse nel 1937 il suo primo lungometraggio, "Pioggia d'estate". Fra il 1939 ed il 1949 fu attivissimo come aiuto e sceneggiatore, collaborando alla realizzazione di una quarantina di titoli. Fece ritorno dietro la macchina da presa nel '49 dando il via ad una felice collaborazione con Steno. In quattro anni diresse ben otto film, tra cui il celeberrimo "Guardie e ladri" (1951). Dal 1953 ha iniziato a lavorare in proprio, pur senza disdegnare l'attività di sceneggiatore. 

        La sua ricchissima filmografia annovera grandi successi di pubblico e di critica, e molte sue pellicole fanno ormai parte della storia della cinematografia nostrana: basti ricordare "I soliti ignoti" (1958), che impose Vittorio Gassman nelle inedite vesti di attor comico, "La grande guerra" (1959), Leone d'oro a Venezia e nomination all'Oscar, "I compagni" (1963), altra nomination, "L'armata Brancaleone" (1965), vincitore di innumerevoli premi, "La ragazza con la pistola" (1968), terza nomination all'Oscar, "Amici miei" (1975), da un'idea di Pietro Germi, "Un borghese piccolo piccolo" (1977), con un Sordi da antologia, "Speriamo che sia femmina" (1986), amatissimo dalla critica. E' stato anche regista teatrale, commediografo, regista televisivo, occasionalmente attore (ne "L'allegro marciapiede dei delitti", 1979, ed in "Sono fotogenico", 1980). Nel 1991 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera. Nel 1992 gira "Parenti serpenti" e nel 1994 "Cari fottutissimi amici" che riceve una menzione speciale al Festival di Berlino. Nel 1999 ha diretto il documentario "Amico magico: il maestro Nino Rota" e nel 2000 il film per la televisione "Come quando fuori piove". Nel 2004 esce nelle sale "Sotto il cielo della Toscana", film scritto e diretto da Audrey Wells, nel quale c'è posto anche per un delizioso cammeo di Monicelli.

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