Una convenzione quadro sancisce da oggi la collaborazione tra l’università di Udine e le Fonti di Ovaro spa, la società che intende imbottigliare in caratteristici boccioni l’acqua che sgorga dalla sorgente di Liariis, frazione del comune di Ovaro, ai piedi del monte Zoncolan. La convenzione prevede la collaborazione con l’ateneo friulano finalizzata alla verifica, da parte dei ricercatori, della qualità delle acque prelevate dalle fonti di Ovaro, sia sotto il profilo della composizione chimica, sia sotto quello dell’idoneità microbiologica. Inoltre, agli esperti dell’università toccherà il compito di individuare la possibile esistenza in queste acque, di elevato pregio sia sotto l’aspetto organolettico che della loro purezza, di possibili effetti positivi sulla salute umana.
Grazie agli studi che saranno effettuati e alle certificazioni che ne potranno derivare, le Fonti di Ovaro intenderebbero avviare la commercializzazione delle acque, che al momento non sono confezionate come acqua minerale, ma come acqua di elevata qualità, distribuita in boccioni che vengono sempre più diffusamente installati in molti luoghi di lavoro. «Questo progetto – ha affermato il rettore Furio Honsell – conferma l’impegno dell’università di Udine sia per la valorizzazione della risorsa sempre più critica dell’acqua, sia nei confronti della montagna friulana». La collaborazione avviata oggi «dimostra – ha aggiunto Honsell – l’importanza e l’utilità del connubio tra conoscenze scientifiche e iniziative che hanno risvolti concreti».
«Il progetto – ha sottolineato il presidente delle Fonti di Ovaro spa, Alessandro Colautti – porterà a una progressiva valorizzazione delle acque provenienti dalle fonti di Ovaro». La distribuzione delle acque di Liariis «saranno in commercio – ha annunciato Colautti – tra giugno e luglio prossimi». Soddisfatto il sindaco di Ovaro, Lino Not «per l’avvio ufficiale – ha detto – di questa iniziativa attesa da anni, a cui l’università ha dato e darà un contributo notevole». «La collaborazione – ha aggiunto il responsabile del progetto da parte dell’ateneo di Udine, Gino Bontempelli - potrebbe portare sviluppi legati alla possibilità che gli oligoelementi presenti in queste acque e il loro rapporto composizionale sia tale da poterne raccomandare l’uso a persone che siano affette da particolari patologie o che soffrano di specifici disturbi».
Il lavoro prevede il coinvolgimento di docenti e ricercatori universitari di discipline chimiche, microbiologiche e mediche, e saranno valutate le possibilità per lo svolgimento, nell’ambito del progetto, di tesi di laurea da parte degli studenti dell’ateneo di Udine, anche con eventuali stage presso le Fonti di Ovaro spa.