Storie, miti e leggende dei popoli, tramandati e raccontati attraverso scrittura, poesia e le diverse forme dell’arte, saranno al centro del convegno internazionale “Id-Entities. Cultural and literary re-inscription/s of the feminine” organizzato dal dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze dell’ateneo di Udine con l’Associazione laureati in Lingue (All) in programma all’università di Udine da lunedì 9 (inizio ore 9.15) a mercoledì 11 novembre nella sala Convegni in via Petracco 8. Il convegno e la mostra contestualmente allestita offriranno la possibilità di conoscere una produzione artistica variegata e di difficile accesso in Italia, «riconfermando così – dice Antonella Riem, preside della facoltà di Lingue e letterature straniere e organizzatrice dell’evento – il ruolo dell’ateneo friulano come polo di sviluppo degli studi sulle “minoranze” e sulle culture e letterature “altre”». La mostra sarà inaugurata alle 16.30 di lunedì 9 e introdotta da Gianpaolo Gri, ordinario di discipline demoetnoatropologiche della facoltà di Lettere e filosofia dell’ateneo di Udine. Rimarrà aperta fino al 20 novembre nelle sale Florio e Colonne di palazzo Florio e in sala Atti di Palazzo Antonini.
Attraverso relazioni, testimonianze, tavole rotonde, proiezioni e performance e con l’obiettivo di stimolare nuove riflessioni e dibattiti, interverranno esperti di studi letterari e linguistici delle letterature in inglese, critici letterari, poeti e scrittori, artisti, operatori locali. La partecipazione di studiosi e artisti australiani, italiani, friulani e di esponenti di culture “minoritarie”, contribuirà «ad una singolare espressione – afferma Riem – di diverse culture letterarie a artistiche aborigene e friulane, al fine di dare spazio a linguaggi che testimonino l’eredità culturale dei popoli nativi».
Il convegno si inserisce nell’ambito del progetto di ricerca nazionale coordinato da Antonella Riem dedicato a “Il contributo mitico ed archetipico del sacro femminile alla costruzione dell’identità personale, sociale e politica: la letteratura inglese di epoca preromantica/romantica e le letterature postcoloniali”. La tre giorni, infatti, si focalizzerà sull’analisi delle inter-relazioni esistenti tra il paradigma della partnership e i modelli educativi sostenibili, approfondendo la riflessione sulle letterature in inglese che esprimono un forte desiderio di ricostruire e rimodellare, in termini estetici postcoloniali, un passato mitologico sacro e pre-coloniale, in cui la figura della divinità femminile è fonte di una concezione innovativa della narrazione.
In particolare, i lavori si concentreranno su tre aree tematiche: la produzione letteraria contemporanea in lingua ingleseaustraliana, canadese, indiana, sudafricana e irlandese, in connessione con le antiche tradizioni orali dei popoli nativi (letteratura, arte e musica); la presenza e il significato dei diversi archetipi e miti del sacro femminile nella letteratura del preromanticismo/romanticismo inglese; il rapporto dialogico e cooperativo fra diverse culture come struttura portante del testo, volto alla trasformazione e superamento di valori patriarcali e modelli della “dominanza”.
Ospiti del convegno saranno esponenti di spicco di alcune comunità indigene tra le più rappresentative della scena musicale e letteraria sia internazionale che italiana, tra cui Dhanggal Gurruwiwi del clan Galpu (Nhulunbuy-Arnhem Land), fra i più famosi artisti del didgeridoo (o ydaki) a livello mondiale; il musicista Stefano Spoto, studioso delle sonorità didgeridoo; la cantante-attrice Tomasella Calvisi, da anni promotrice di nuovi metodi compositivi attraverso l’uso della voce e le sue molteplici espressioni; il gruppo di musicisti friulani della Val Resia,riconosciuto come il sodalizio folklorico più antico d’Italia che proporrà le danze e le musiche tipiche della Val Resia.
Tra le scrittrici e gli scrittori interverranno il poeta Tsistsistas Lance Henson (Usa, popolo Cheyenne), la scrittrice Aysegul Turker (Turchia) che ambienta il suo primo romanzo, scritto in italiano, nel borgo friulano di Valdestali. Gli artisti: Dhanggal Gurruwiwi (Nhulunbuy-Arnhem Land), storyteller e pittrice, con i suoi dipinti tradizionali femminili che intersecano tradizioni pittoriche contemporanee e i colori delle donne aborigene; Diegu Asproni (Sardegna) con i suoi encausti e disegni affrescati che ripercorrono un percorso interiore e di segno fra terra e chelu; Anna Maria Fanzutto (Friuli) con le sue terrecotte ispirate alla Grande Madre; Erika Di Bortolo Mel, con i suoi studi sulle Madonne del latte in Friuli; Isabella Pers, che si ispira all’amore della Madre nelle sue composizioni fotografiche; Bernarda Visentini, con la sua ricerca forma arcaica della Dea dentro la scultura; Guglielmo Zanette, con i mosaici ispirati ai suoi viaggi fra il Friuli e il mondo, dove uomo e donna sono in cammino dentro i segni del tempo.