L’azienda VivaBioCell prima fra 50 concorrenti

Innovazione: spin off dell'Ateneo di Udine vince un premio in America

Presentato il progetto per lo sviluppo di una tecnologia di diagnosi e terapia di una rara malattia autoimmune

La società VivaBioCell, spin off dell’Università di Udine, ha vinto il premio “Mind the bridge”, iniziativa nata con l’obiettivo di mettere insieme il talento migliore dell’Italia con le opportunità della Silicon Valley. L’intento della competizione - a cui hanno partecipato 50 aziende italiane - è di identificare imprese e progetti a elevato potenziale di crescita espressi da talenti italiani e presentarli alla comunità finanziaria e alle corporation per creare le condizioni per la loro crescita. “Mind the Bridge” si inserisce nel programma “Partnership for Growth” dell’ambasciata Usa in Italia, che si propone di contribuire alla crescita economica e competitiva del nostro paese attraverso più stretti rapporti tra imprese ed investitori.

VivaBioCell si è aggiudicata la vittoria presentando il progetto di sviluppo di una tecnologia innovativa per la diagnosi e la terapia della sclerodermia, una rara e grave malattia di origine autoimmune che attacca i tessuti e che presenta sintomi spesso simili a quelli delle forme reumatiche più diffuse. Grazie ai prodotti e servizi commercializzati da VivaBiocell, la sclerodermia è oggi diagnosticabile in modo precoce così da poter intervenire repentinamente con le cure adeguate. L’azienda sta inoltre progettando un sistema per produrre tessuto osseo da colture di cellule staminali autologhe, applicabile per migliorare le cure dentistiche.

“VivaBiocell è uno spin off dell’Università di Udine - afferma Francesco Curcio, presidente della società - e ci stiamo affermando grazie al lavoro di un team che ha già conseguito importanti risultati. Siamo nati grazie alla business plan competition StartCup dell’Università di Udine, abbiamo vinto il premio nazionale innovazione 2004, abbiamo attivato investitori in venture capital, tra cui il Fondo Alladin SGR di Friulia, Generali Horizon, Banca popolare di Cividale e business angels privati. Un ruolo significativo lo ha avuto BIC Friuli Venezia Giulia, con Antonio Sfiligoj (consigliere anche di VivaBiocell) e Giorgio Gerometta, entrambi presenti nella missione nella Silicon Valley. BIC ha supportato ViVaBioCell per rafforzane il piano industriale, la compagine societarie, e attualmente ospita la sede operativa della società presso il BIC Gorizia”.

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