14 giovani laureati impegnati in lezioni, conferenze e tirocini

Da Argentina e Brasile in Friuli per rinsaldare i legami con le proprie radici

Inaugurato il corso “Valori identitari e imprenditorialità” dell’Ateneo
per i discendenti degli emigrati friulani in Sudamerica

Sono arrivati in Friuli da Brasile e Argentina per conoscere la terra di origine dei loro nonni e bisnonni e sviluppare una cultura aperta all’innovazione, alla lingua italiana, al friulano e per costruire un know how spendibile al ritorno nel Paese di provenienza. L’Università di Udine ha accolto anche quest’anno i discendenti di emigrati friulani in Sudamerica che stanno frequentando il Corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità”, destinato a giovani laureati e organizzato per il terzo anno consecutivo con la collaborazione dell’Ente Friuli nel Mondo, con il sostegno dell’Erdisu e dei tre soggetti che hanno coordinato il tirocinio (Confindustria, Associazione Piccole e Medie Industrie e Associazione Cooperative Friulane). Il Corso, attraverso un’efficace amalgama di discipline, offre un percorso “identitario”, fornendo conoscenze linguistiche, artistiche e storico-culturali, territoriali di area friulana e italiana, e “imprenditoriale” (http://corsofirb.uniud.it).

Questi i nomi dei 14 corsisti, 8 argentini e 6 brasiliani: dal Brasile Juliana Aita Lucio, Vanderleia Alberton, Luciana Seeger Bortoluzzi, Betyna Maieron Turcatto, Adriele Martins, Carla De Nardi Trevisan; dall’Argentina Lorena Alejandra Copetti, Samanta Dell’Acqua, Maria Florencia Dominchin, Maria Emilia Gobbo, Lorena Virginia Pautasso, Ferdinando Rizzi Chiarandini, Carina Natalia Serafini, Veronica Soria Zamparo. Ad accoglierli oggi a palazzo Florio c’era il rettore Cristiana Compagno che ha sottolineato come «la riscoperta dell’identità diventa forma e strumento per guardare avanti insieme verso nuovi e innovativi percorsi» ricordando come, anche con questo percorso di alta formazione, l’Ateneo friulano sia fedele alla sua missione  di diffusione della cultura e della lingua friulana così come sancito dallo Statuto.

All’incontro erano presenti il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo Pietro Pittaro, il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il vicedirettore regionale Relazioni internazionali e comunitarie Giuseppe Napoli, il direttore del dipartimento di Studi umanistici Vittorio Formentin, Vincenzo Orioles e Raffaella Bombi dell’Ateneo friulano. Sono inoltre intervenuti Michele Bressan, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori-Associazione Piccole Medie Industrie di Udine, Matteo Tonon, vicepresidente Confindustria Udine, Paola Benini, vicepresidente dell’Associazione Cooperative Friulane di Udine, don Alessio Geretti, curatore della mostra di Illegio “I Bambini e il cielo”, Renzo Mattioni, coordinatore territoriale Fvg dell’Accademia italiana della cucina, il sindaco di Gemona Ivano Benvenuti, il senatore Mario Toros, il delegato del rettore ai rapporti con l’America Latina Mario Sartor.

«Il progetto – ha sottolineato il direttore del Corso, Raffaella Bombi – risponde all’esigenza, manifestata a partire dagli anni Settanta dalle giovani generazioni, figlie degli emigrati friulani compiutamente integrati nei Paesi di immigrazione, di rinsaldare i legami con le proprie radici». Il Corso, della durata di 250 ore, di cui 100 di tirocinio, e del valore di 30 crediti formativi universitari, si avvale del modello didattico blended con lezioni in e-learning che si sono svolte nel periodo antecedente l’arrivo in Italia dei corsisti (dal 2 al 28 maggio) attraverso videolezioni e attività on line. Lezioni in presenza, tirocini, conferenze e seminari daranno la possibilità agli studenti di seguire un cammino di ritorno e di riattivazione dell’identità friulana e italiana, un percorso formativo innovativo nei contenuti e nei metodi didattici.  Il progetto didattico e culturale si caratterizza anche per una serie di eventi ‘culturali’ quali, tra gli altri, la visita di Gemona, Venzone, Cividale, Udine e dell’Azienda Agraria Servadei.

L’iniziativa è stata avviata nell’ambito al progetto ministeriale Firb 2009-2012 “Perdita, mantenimento e recupero dello spazio linguistico e culturale nella 2a e 3a generazione di emigrati italiani nel mondo: lingua, lingue, identità. La lingua e cultura italiana valore e patrimonio per nuove professionalità nelle comunità emigrate”, coordinato per Udine da Vincenzo Orioles e a livello nazionale da Massimo Vedovelli, rettore dell’Università per stranieri di Siena, dagli atenei di Salerno, della Tuscia e della Calabria. 

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema