Udine è stata teatro di intense attività in occasione del Far East Film festival con i suoi 72 film provenienti da 10 diverse aree geografiche dell’Asia (5 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 8 Festival Premiere e 37 anteprime italiane, di cui 18 europee); con la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e asiatici (oltre 150 candidature da 25 paesi, in uno scambio fra media orientali e occidentali), con il workshop internazionale Ties That Bind che mette in connessione produttori occidentali e orientali e tantissime altre iniziative presenti nel ricco programma.
Oltre a tutto questo, Udine si è popolata di eventi, oltre 100, disseminati nel centro della città e che spaziano dall’arte e design a esibizioni, dal mondo dei manga e dei fumetti ai videogiochi, da laboratori creativi alla cura e benessere della persona fino ad arrivare all’area cibo, in un continuo scambio oriente-occidente.
Ed è proprio nell’area food che l'Università di Udine è stata presente: due nostri dipartimenti hanno offerto i loro contributi all’interno di un ospitale punto di degustazione del centro.
Maria Parpinel, epidemiologa nutrizionale del Dipartimento di Scienze mediche e biologiche, ha offerto ad un attento pubblico la correlazione fra alimentazione e nutrizione, fra abitudini alimentari e salute mettendo a confronto Cina Giappone e Europa. “A colpi di salsa”, questo il titolo del suo intervento, ha indagato le principali caratteristiche degli alimenti maggiormente assunti rispettivamente con la dieta mediterranea, quella giapponese e quella cinese, evidenziando i legami esistenti fra abitudini alimentari, lo stile di vita e l’aspettativa di vita.
Dopo una approfondita analisi sui principali elementi contenuti nelle salse di soia (Tamari), di pomodoro e di soia e grano (Shoyu) che ben sintetizzano le diversità alimentari e confrontando le diverse piramidi alimentari che caratterizzano i tre Paesi indagati, sono state evidenziate le sostanze capaci di influenzare l’insorgere di malattie ovvero di limitarle.
Forte degli studi e delle ricerche attualmente in corso, ha tracciato una panoramica dei principali ambiti – cibo, nutrizione, attività fisica – nei quali si può attivare concretamente una speranza per la prevenzione del cancro.
Un pubblico attento, sostanzialmente di giovani, perlopiù donne, ha seguito con grande interesse la dottoressa che ha saputo trasformare una lezione universitaria in una serena chiacchierata al bar, portando i laboratori del dipartimento più vicini alla gente. E, non ultimo, mandando un chiaro messaggio: il comportamento alimentare e lo stile di vita sono indissolubilmente legati alla salute e allo star bene. Ricordiamocelo.
L’intervento di Enrico Giavon, ricercatore in scienze e tecnologie alimentari, ha riguardato la mediazione culturale delle tecnologie alimentari e messo in luce differenze e similitudini fra culture enogastronomiche diverse, quella europea da una parte e cino-giapponese dall’altra.
Sono tante le similitudini e le somiglianze culturali che connettono mondi culinari apparentemente così diversi e così lontani: primo fra tutti una comune ricerca di equilibrio di emozioni tra i sapori, i colori, le consistenze e le forme geometriche dei cibi. Un minimo comune denominatore fra la tradizione alimentare dei popoli orientali e quella dei popoli occidentali è costituito dalla pasta, dai brodi profumati di spezie ed erbe aromatiche, dal pesce, cotto o crudo che sia.
Le tecnologie alimentari divengono strumento utile a migliorare la nostra vita, senza essere invasive ed invadenti nella cultura culinaria: forniscono supporto alla tradizione, cercano di far evolvere i gusti dei consumatori senza privarli del piacere della condivisione del cibo, della ritualità tra i commensali e del valore etico della nutrizione, senza mai dimenticare il rispetto della madre Terra.
E’ stato sottolineato come le molteplici collaborazioni del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali con aziende importanti nel settore, in particolare quello legato alle “Tecniche del freddo”, ha anche contribuito allo sviluppo di elettrodomestici di nuova generazione, capaci di dialogare tra loro (Intelligenza Domotica). I nuovi macchinari domestici nascono per essere utili e contribuiscono ad educare il consumatore ad accogliere i processi tecnologici che migliorano la preparazione dei cibi, aumentano il grado di sicurezza degli alimenti, migliorano la qualità della vita.
Un video sulla preparazione della pasta in Giappone ha contribuito a mettere in luce quanto il rispetto verso il cibo e verso il prossimo siano fattori inscindibili: la passione, la dedizione, la cura verso acqua e farina, sono rispetto, cura e dono al prossimo.