L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2018
Album di Famiglia. Fotografia in Friuli 1850-1950
Inaugurazione della mostra martedì 12 dicembre
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Lignano (Ud), Colonia marina, anni ’30. Collezione Privata Carlo Innocenti
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Foto di gruppo su automobile, anni ’30. Collezione Privata Riccardo Tonon
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Classe femminile, 1948. Collezione Privata Chiara Perussini
La fotografia storica si concentra a Udine, allestendo la Chiesa di S. Antonio abate e la Galleria Tina Modotti, dove, in quest'ultima, martedì 12 dicembre alle ore 18 verrà inaugurata la mostra Album di Famiglia. Fotografia in Friuli 1850-1950, prosieguo delle numerose mostre e pubblicazioni realizzate dall'Irpac - Istituto regionale di promozione e animazione culturale.
Portando avanti la sua missione l'Irpac, in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, i Civici Musei di Udine, con il sostegno della Fondazione Friuli e il patrocinio dell’Università di Udine, in occasione della sua diciottesima mostra ambisce, ancora una volta, a diffondere e valorizzare il ricco patrimonio fotografico custodito in archivi pubblici e sopratutto in archivi privati, di famiglia.
Diciotto anni di mostre e pubblicazioni, diciotto anni di cooperazione tra importanti sinergie che hanno portato al continuo successo dell'Istituto dalla sua fondazione, ad oggi: oltre 5000 sono le fotografie storiche pubblicate, 18 i cataloghi fotografici e le relative mostre ed infine centinaia di pagine di saggi scritte dalle più eminenti autorità culturali locali.
"Riponendo negli album e nei cassetti le fotografie familiari di un secolo – scrive Alvise Rampini, curatore della mostra -, volti e figure ormai senza nome e destinate sempre più all'oblio, ci si rende conto come sia avvenuto un cambiamento epocale di costumi, ma anche fisico e culturale. La fotografia, con la sua capacità di cogliere la realtà, riesce ad essere una vera testimonianza rispetto alla più fragile memoria umana di un Friuli nostalgico".
La mostra Album di Famiglia. Fotografia in Friuli 1850-1950 oltre ad arricchire ulteriormente le precedenti pubblicazioni dell'Istituto costituisce una testimonianza unica di come si siano evoluti il territorio locale, le abitudini, le mode, la gestualità delle pose, accompagnando lo spettatore in un viaggio nel tempo e nella memoria a cavallo di due secoli.
Se in passato la fotografia di famiglia, il più delle volte scattata da amatori o principianti, aveva assunto quasi esclusivamente un valore affettivo e personale - e per questo erroneamente considerata priva di artisticità - recentemente ha assunto pieno riconoscimento storico in quanto patrimonio documentaristico: matrimoni, banchetti, cartoline, turismo, lavoro, vacanze, cartes de visite, istruzione, sono solo alcune delle tematiche visibili nelle fotografie che il visitatore potrà ammirare nelle due sedi espositive.
Questa ambiziosa operazione di recupero della memoria, iniziata nel 2008 dall'Irpac con la mostra Come eravamo 1880-1950. Gli archivi privati in Friuli va anche considerata nel suo potente impatto emotivo: Album di Famiglia. Fotografia in Friuli 1850-1950 è un percorso esemplificato dai volti di un tempo, dai momenti collettivi e di convivio e da tutte quelle esperienze individuali, ma allo stesso tempo universali, che costituirono il cuore nel quale si inserirono gli eventi epocali, creando così, come ha scritto Adriano Lualdi, presidente dell'Irpac, "un grande affresco collettivo del vissuto quotidiano a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo dove il visitatore si lascerà trasportare dagli scatti in grado di narrare storie corali ed individuali, tuttavia non avulse dal contesto storico e sociale del momento".
Le foto esposte costituiscono "una memoria collettiva – afferma Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli -,dove ogni visitatore sarà capace di riconoscere frammenti di storia, luoghi e contesti che rafforzano il dialogo tra presente e passato".
Il catalogo che accompagna la mostra, oltre ad essere caratterizzato da una sensibilità fotografica e a preservare la memoria storica e locale grazie ad oltre 200 fotografie che ne costituiscono il corpus, è anche arricchito dalla presenza di saggi curati da Paolo Medeossi, Stefano Allegrezza e Alvise Rampini, "una mostra densa - commenta l'assessore alla cultura del Comune di Udine, Federico Pirone -, affascinante, che non fa fatica ad emozionarci".
Grande sarà quindi il coinvolgimento del pubblico grazie all'impegno dell'Irpac che, come espresso l'assessore alla cultura regionale Gianni Torrenti, regalerà "una mostra gentile che attraverso le immagini private racconta la vita delle persone in modo semplice e profondissimo, un’esposizione che ci aiuta a capire il nostro paese e i suoi mutamenti".
La mostra Album di Famiglia. Fotografia in Friuli 1850-1950 sarà aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2018 nelle sedi della Galleria Tina Modotti e nella Chiesa di S. Antonio abate tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 18.30. Ingresso gratuito.