Domenica 24 marzo presso la Fondazione cassa di Risparmio di Gorizia

Il secondo dopoguerra visto con gli occhi del cinema e della fotografia “industriali”

Giornata internazionale di studi a conclusione di un progetto di ricerca del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale

Domenica 24 marzo presso gli spazi della Fondazione Cassa di Risparmio a Gorizia (via Carducci, 4) è in programma la giornata di studi internazionale Visions and Evidences of Industrial Reconstruction (inizio dei lavori ore 9), dedicata al cinema e alla fotografia industriali del secondo dopoguerra. Parteciperanno alcuni fra i maggiori storici ed esperti di cinema europei. In serata (dalle ore 21) una serie di proiezioni al Kinemax (piazza della Vittoria, 41) contribuiranno alla riscoperta di uno dei documentaristi più interessanti ma meno noti del dopoguerra italiano, Ubaldo Magnaghi.

L’iniziativa si colloca a conclusione del progetto di ricerca del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine dal titolo “La ricostruzione industriosa. Cinema non-fiction, circuiti mediatici, cultura post-bellica in Italia”, avviato nel 2017 sotto la guida di Francesco Pitassio, docente di Cinema documentario dell’Ateneo friulano, con il supporto dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea. Il progetto ha indagato il contributo del cinema documentario allo sforzo della ricostruzione nel secondo dopoguerra, i punti di incontro tra politiche istituzionali, media italiani, impresa e società, e il ruolo degli attori internazionali nell’arena italiana.

Il progetto, giunto alla sua fase conclusiva, «è solo il primo passo – sottolinea Francesco Pitassio - di un’impresa di ricerca più ampia, di scala europea, dedicata alla cultura della ricostruzione postbellica, al cinema di non-fiction e alla memoria nazionale ed europea. Finanziato dai fondi HERA-Humanities in the European Research Area, il progetto, coordinato dalla Goethe-Universität di Francoforte, vede consorziate l’Università di Udine, l’Univerzita Karlova di Praga e l’Université Paris 1-Panthéon Sorbonne».

Tra gli ospiti chiamati a contribuire alla riflessione di domenica 24 marzo, lo storico David W. Ellwood, professore alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies, che ha dedicato ampi studi alle relazioni tra USA e Europa nel dopoguerra, metterà in luce l’importanza del Piano Marshall come strategia di soft power dell’America sull’Europa distrutta dal conflitto. Paola Bonifazio, ricercatrice italiana della University of Texas di Austin, si occuperà quindi dei film documentari finanziati da capitali americani in Italia e delle strategie politiche e mediatiche degli Stati Uniti nel Belpaese.

Contribuirà alla giornata di studi anche Vinzenz Hediger, professore alla Goethe-Universität di Francoforte sul Meno e massima autorità europea sul cinema industriale e utility film, co-curatore, insieme a Patrick Vonderau, dei volumi Films that Work (Amsterdam, 2007) e Films That Work Harder, in uscita per i tipi di Amsterdam University Press. Completeranno la sessione mattutina gli interventi di Lucie Česálková (National Film Archive di Praga) Lorenzo Marmo (Università degli studi Roma Tre), Federico Pierotti (Università degli Studi di Firenze) ciascuno dedito a offrire un’angolazione particolare sul patrimonio culturale rappresentato dal cinema di non-fiction sponsorizzato dalle grandi aziende internazionali.

 
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18 Francesco Pitassio insieme ad Angelo Desole, Simone Dotto, Giovanni Grasso e Paolo Villa dell’Università di Udine esporranno più nello specifico i risultati delle ricerche legate al Progetto dipartimentale con un’ampia sessione dedicata alla ricostruzione post-bellica nel contesto italiano: dalle immagini del Piano Case INA ai documentari Breda sulle infrastrutture ferroviarie fino alle produzioni commissionate da Montecatini e Fiat, a fotografare un paese sulla via della “modernizzazione”.

A chiusura della giornata, a partire dalle 21.00, una serie di proiezioni presso le sale del Kinemax di Gorizia contribuiranno alla riscoperta di uno dei documentaristi più interessanti ma meno noti del dopoguerra italiano, Ubaldo Magnaghi. Grazie alla concessione e al supporto di ENI e dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, quattro cortometraggi industriali realizzati da Magnaghi tra gli anni Cinquanta e Sessanta, esempi di quel cinema documentario vicino alle tematiche dell’industria e del rilancio economico della nazione di cui si discuterà nella giornata. Film come Le vie del metano (1952), I prigionieri del sottosuolo (1956), Una Storia Italiana (1961) e Sicurezza sul lavoro (1961) – gli ultimi tre in una rara versione anglofona, originariamente pensata per la circolazione internazionale – rendono conto del lavoro del regista su committenza dell’ENI e della Montecatini.

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