Orti di Ateneo per il personale dell’Università di Udine
Entro marzo l’emanazione del bando di assegnazione dei primi 20 lotti presso l’Azienda agraria “Servadei”
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L'area dell'Azienda Agraria su via Pozzuolo destinata agli Orti di Ateneo
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Alcune immagini dei terreni dell'Azienda agraria "A. Servadei"
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Promuovere l’impiego del tempo libero in attività che favoriscano la salute, l’aggregazione sociale e la sostenibilità ambientale e, al contempo, valorizzare un patrimonio ambientale e produttivo alle porte di Udine qual è quello dell’Azienda agraria “Antonio Servadei”. Con questi obiettivi prende il via la realizzazione degli “Orti di Ateneo”, iniziativa nata da una tesi di laurea svolta da Alberto Pivotto, del corso di studi in Scienze per l’ambiente e la natura, relatrice Lucia Piani, che ha proposto la realizzazione di un progetto per la costituzione di uno spazio destinato a ospitare orti per i dipendenti dell’Università di Udine.
Entro marzo sarà pubblicato il bando, destinato a personale docente e tecnico amministrativo dell’Ateneo, per l’assegnazione dei primi 20 lotti di terreno agricolo, ciascuno di 36 metri quadrati, situati presso l’Azienda agraria in via Pozzuolo 324 a Udine. L’avviso per il bando sarà pubblicato sul sito dell’Azienda agraria “A. Servadei” e ne verrà data comunicazione via posta elettronica tramite ufficio relazioni con il pubblico.
«L’Azienda agraria ‘Antonio Servadei’ – spiega il direttore Edi Piasentier – è stata individuata come sito ideale in cui ricerca, sperimentazione e pratica possono trovare un proficuo luogo di incontro. E di più, l’orto viene inteso come luogo in cui trovare momenti di aggregazione e attraverso cui dare visibilità a un territorio del comune di Udine che costituisce un ambiente unico per dimensione e paesaggio». Per la realizzazione degli “Orti di Ateneo” hanno fattivamente collaborato la Direzione generale, l’Area edilizia e logistica dell’Università e il personale dell’Azienda agraria.
I principali requisiti richiesti sono la capacità di provvedere direttamente alla coltivazione dell’orto e il non avere già a disposizione, per sé o per altri componenti del nucleo famigliare, un orto “sociale” come, ad esempio gli orti urbani comunali.
L’assegnazione dell’orto ha durata biennale, rinnovabile per ulteriori 2 anni ed è previsto un canone annuo, il cui ammontare sarà indicato nel bando, a titolo di rimborso delle spese sostenute dall’Università per la realizzazione degli orti, la fornitura di acqua per l’irrigazione e il mantenimento e gestione dell’area.
Gli orti dovranno essere coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica. È vietato l’uso di specie Ogm, di concimi e di diserbanti, antiparassitari e pesticidi non ammessi in agricoltura biologica. Gli scarti di coltivazione andranno trasformati in compost nell’area degli orti oppure smaltiti con raccolta differenziata. Potranno essere utilizzate coperture ad uso serra di altezza non superiore a 80 centimetri e tutori di sostegno non più alti di 2 metri.
Gli orti potranno essere coltivati dagli assegnatari con l’eventuale contributo di familiari e/o persone di fiducia, senza avvalersi di mano d’opera retribuita. I prodotti dell’orto non potranno essere messi in vendita. Gli assegnatari provvederanno per conto proprio agli attrezzi e al materiale da lavoro che potrà essere depositato presso le strutture appositamente allestite, mentre l’acqua di irrigazione sarà disponibile in loco. Negli orti è ammessa la presenza di animali da compagnia.