Lunedì 28 febbraio a Villa Manin di Passariano

Innovazione della filiera della trota in FVG: attualità e iniziative per la qualità

Gli “stati generali” della troticoltura regionale con esperti, ricercatori,
rappresentanti istituzionali, imprenditori, ristoratori, consumatori
Progetto dell’ateneo per valorizzare il settore e arrivare alla certificazione

Fare il punto sulla troticoltura regionale, analizzare criticità e possibili sviluppi e presentare un progetto dell’università di Udine, finanziato dalla Regione, per valorizzare il settore e arrivare alla certificazione di “Indicazione geografica protetta” (Igp). Sono gli obiettivi del convegno “Innovazione della filiera della trota iridea: il progetto I.R.IDEA una opportunità per la troticoltura regionale” che si terrà lunedì 28 febbraio, dalle 10, nella sala convegni di Villa Manin di Passariano (Udine). Interverranno esperti, ricercatori, imprenditori ittici e della ristorazione e rappresentanti dei consumatori. Concluderà i lavori (alle 13 circa) l’assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino. L’incontro è organizzato dal dipartimento di Scienze degli alimenti dell’ateneo friulano e dalla sezione regionale dell’Associazione piscicoltori italiani (Api).
 
Per valorizzare il settore e giungere a una certificazione della filiera della trota iridea (la trota comunemente allevata), l’università di Udine ha avviato un progetto per individuare metodi e parametri innovativi in grado di caratterizzare processi e prodotti della troticoltura regionale. «Il Friuli Venezia Giulia infatti – spiega il professor Marco Galeotti, coordinatore del progetto – per vocazione territoriale e antica tradizione d'allevamento, detiene la leadership nazionale della produzione della trota di cui l’Italia è tra i principali produttori europei».
 
«La valorizzazione della filiera – sottolinea il professor Emilio Tibaldi, del dipartimento di Scienze degli alimenti – è obiettivo da tempo perseguito e auspicato da tutti i soggetti pubblici e imprenditoriali coinvolti e attenti alle crescenti aspettative del mercato per prodotti ittici freschi o trasformati di facile tracciabilità, elevate qualità e salubrità, ottenuti attraverso processi rispettosi dell'ambiente e del benessere animale».
 
Tuttavia, aggiunge Tibaldi, «nonostante la riconosciuta qualità, le ampie garanzie di sicurezza alimentare e l'eccellenza raggiunta per alcune produzioni di nicchia, il prodotto trota friulana non si è visto finora premiare in termini di valore aggiunto e fatica a inserirsi nelle abitudini di consumo delle famiglie e nel mercato della ristorazione collettiva».
 
Così, per Pier Domenico Stefanuto, allevatore e consigliere dell’Api, «il problema più avvertito è quello della oggettivazione della qualità attraverso indicatori in grado di corrispondere alle attese del consumatore». In questa direzione si muoverà quindi il progetto dell’ateneo friulano denominato “Innovazione della filiera della trota iridea regionale per il miglioramento della qualità e dell’interazione con l’ambiente – I.R.IDEA“.

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