I segreti per un'impresa di successo

Tavola rotonda con esperti del mondo dell’università e della ricerca,
degli incubatori e dei Business Angel

Una buona formazione e un efficace sistema di servizi territoriali a sostegno della creazione d’impresa, come quelli offerti da Imprenderò, il progetto promosso dalla Regione e da diversi partner istituzionali per aiutare gli aspiranti imprenditori del Friuli Venezia Giulia. Sono strumenti – ma anche concrete opportunità a disposizione di tutti – oggi indispensabili per giocarsi una carta vincente nel mondo del business. Parola degli esperti che si sono riuniti al Parco Scientifico e Tecnologico Luigi Danieli di Udine, attorno a una tavola rotonda organizzata da CRES, Friuli Innovazione, Università di Udine e Consorzio Friuli Formazione.

Idee e competenze tecniche, dunque, da sole non bastano a garantire il buon esito di un’iniziativa imprenditoriale. “Il know how tecnico-specialistico è sicuramente importante – ha spiegato Elisa Micelli, responsabile del servizio “Fare Impresa” di Friuli Innovazione che partecipa a Imprenderò con azioni orientate in particolare alla creazione di imprese "spin off" - ma non è sinonimo di successo. Oggi servono una solida formazione manageriale e un sistema di relazioni territoriali capace di aiutare il neo imprenditore a impostare le strategie di sviluppo più appropriate al suo caso”. Imprenderò può contare su un network di 12 partner, che comprende enti di formazione, rappresentanti del sistema produttivo, le due università di Udine e Trieste e tre parchi scientifici e tecnologici regionali, impegnati in 5 diverse azioni funzionali a tutte le fasi di vita di un’impresa: dall’avvio, allo sviluppo, all’espansione, fino al passaggio generazionale.

Il valore aggiunto sta nell’integrazione di competenze diverse e complementari in un sistema unico in grado di assistere giovani e aspiranti imprenditori con servizi qualificati di orientamento, formazione e consulenza a diversi livelli di specializzazione.

“Un vantaggio notevole – come ha sottolineato Franco Roman dell’incubatore d’impresa H-Farm di Treviso – perché i nuovi imprenditori hanno bisogno di formarsi a 360 gradi e soprattutto di essere collegati molto rapidamente al mercato”. Le idee, meglio se tecnologiche e altamente innovative, sono il logico punto di partenza per costruire assieme agli esperti un progetto che andrà poi validato nella sua fattibilità tecnica, economico e finanziaria per stare in piedi da solo.

A sostegno di questa operazione, poi, c’è un sistema esteso di relazioni territoriali che, comprende anche incubatori, business angel, investitori informali e mentori e anche imprese già nate con le quali condividere buone prassi ma anche errori da evitare, come ha fatto presente anche Massimo Colomban dell’ IAG, Italian Angels for Growth: “bisogna creare l’esempio da imitare, innescare logiche competitive che hanno il vantaggio di stimolare l’ecosistema produttivo e favorire la nascita di nuove iniziative imprenditoriali”. Ma non basta: fondamentale, come ha puntualizzato Stefano Micelli dell’Università Cà Foscari di Venezia, “è anche la capacità di collegarsi a sistemi territoriali esterni, avere una visione globale e immergersi in mondi “metropolitani” dove sono facili le contaminazioni tra background ed esperienze diverse che portano valore aggiunto alle idee”.

Informazioni sui servizi offerti da Friuli Innovazione nell’ambito di Imprenderò su www.friulinnovazione.it dove è anche possibile consultare il programma dei prossimi seminari in partenza a giugno e luglio.

FONTE: UFFICIO STAMPA FRIULI INNOVAZIONE

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