Appuntamento sabato 21 aprile in via Tomadini

Eraldo Affinati ospite degli studenti della Scuola superiore dell'Università

Si inaugurano gli “Incontri della Superiore di Udine”
aperti a tutta la comunità cittadina

        Gli allievi della Scuola superiore dell’università di Udine ospitano l’autore Eraldo Affinati, sabato 21 aprile alle 10 nella sede della Scuola, in via Tomadini 3/a. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza. L’evento, infatti, apre il ciclo degli “Incontri della Superiore di Udine”, l’iniziativa che intende instaurare uno scambio culturale permanente tra la Scuola e il tessuto vitale dell’intera comunità cittadina, attraverso una serie di appuntamenti in cui esponenti del panorama culturale nazionale e internazionale verranno accolti dagli allievi della Superiore.
 
        «La partecipazione costruttiva e creativa degli allievi, il coinvolgimento della città nelle attività della Scuola superiore, la spiccata vocazione all’interdisciplinarietà come esperienza di vita e di cultura – sottolinea il direttore della Scuola, Livio Clemente Piccinini – rappresentano alcune caratteristiche della Superiore di Udine che la differenziano dagli altri istituti di eccellenza». L’appuntamento di sabato, «che può proporsi alla comunità cittadina – dice Piccinini – nella sua piena sostanza di laboratorio culturale», è pensato come dialogo con l’autore, che risponderà agli interventi degli allievi e del pubblico presente.
 
        «Affinati, autore che si rifà a Don Milani – commenta Francesco Giancane, allievo della Superiore -, ospite di un istituto di eccellenza. La Superiore di Udine che offre alla città intera quanto di meglio “nasconde” al suo interno, e cioè il desiderio incessante di approfondire da parte dei suoi allievi. Sono questi i corto-circuiti positivi che intendiamo ricercare negli “Incontri della Superiore”. In un momento in cui la frattura fra Accademia e società civile è colmata talvolta solo dalla retorica, la scelta di Affinati, scrittore che ha fatto della riflessione sulla formazione dei giovani l’ossatura più onesta delle sue pagine, non è affatto casuale».
 
        La scrittura di Eraldo Affinati è fortemente legata all’esperienza umana «intesa – ricorda Giovanna Piazza, allieva della Scuola superiore – come occasione di incontro con se stessi e con l’altro, quotidiana e straordinaria, osservata tra le strade lungo le quali non si sente più fischiare e nel corso di tutti quegli spostamenti fisici che, se l’intelligenza vuole e il cuore lo concede, possono assomigliare a splendidi incroci magnetici». In questo suo essere figura paterna, il maestro vede l’intensità dello sguardo di quelli seduti in fondo all’aula e impara le ragioni del ritorno dai suoi figli, senza mai rinunciare a mettersi in gioco con i propri limiti e le proprie passioni, con “lo scandalo necessario” della maturità e la curiosità di un bambino.
 
        Eraldo Affinati nasce nel 1956 a Roma, dove vive e insegna letteratura alla Città dei ragazzi. Tra i suoi titoli, Veglia d’armi, L’uomo di Tolstoj (Marietti 1992; Oscar Mondadori 1998); Soldati del 1956 (Marco Nardi 1993; Oscar Mondadori 1997); Bandiera Bianca (Mondatori 1995; Leonardo 1996); Patto giurato, La poesia di Milo de Angelis (Tracce 1996); Campo del sangue (Mondatori 1997; Oscar Mondadori 1998); Uomini pericolosi (Mondadori 1999); Il nemico negli occhi (Mondadori 2001); Un teologo contro Hitler (Mondadori 2002). Ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall’Altipiano (I Meridiani Mondadori 2003). Come giornalista, attualmente collabora con quotidiani e periodidici nazionali quali Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Avvenire, Il Giornale, Panorama, Vita e pensiero. Campo del sangue, romanzo-diario di un viaggio da Venezia al campo di sterminio di Auschwitz, è stato finalista ai premi Strega e Campiello. Nel 2004 pubblica Secoli di gioventù (Mondadori), con il quale si aggiudica il premio Grinzane Cavour 2004.

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