8 agosto 2005
Il sistema di valutazione premia la qualità dell’ateneo friulano
Finanziamenti: l'università di Udine ottiene 8,8 milioni di euro in più nel 2005
Il ministero incrementa del 14% il Fondo
di finanziamento ordinario
Boccata d’ossigeno per l’università di Udine sul fronte dei finanziamenti statali. Il ministero dell’Università premia la qualità dell’ateneo friulano a cui assegna 8,8 milioni di euro in più sul Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per il 2005. Con un incremento del 14%, l’Ffo consolidato passa quest’anno dai 61,6 milioni del 2004 ai 70,4 milioni di euro. Si tratta sicuramente del migliore risultato ottenuto negli ultimi anni. I criteri utilizzati per valutare la performance delle università e, di conseguenza, per erogare i finanziamenti, si fondano su quattro parametri: numero di iscritti e di laureati, crediti formativi erogati e qualità della ricerca. “Sono molto lieto – dichiara il rettore Furio Honsell – che il sistema universitario italiano abbia finalmente intrapreso la strada della valutazione che ha permesso di premiare la qualità dei risultati dell’università di Udine. È stato un successo dell’ateneo – continua Honsell - l’aver insistito con particolare determinazione durante questi mesi sia con il Ministero sia con la Conferenza dei rettori affinché, per la determinazione del riparto, venissero applicati criteri fondati sulla valutazione dei risultati”.
L’ateneo udinese, in realtà, meriterebbe finanziamenti ancora più consistenti: dall’ultimo dato a disposizione, ovvero l’Ffo “teorico” del 2004, l’università di Udine risultava sottofinanziata del 35%, che si traduce in una mancanza di risorse pari a 22 milioni di euro, come sottolineato dallo stesso rettore durante l’inaugurazione dell’anno accademico. All’ateneo, quindi, spetterebbero ancora circa 13 milioni di euro, oltre agli 8,8 stanziati. “Questo incremento è comunque molto positivo – sottolinea il direttore amministrativo Daniele Livon – e ci permetterà di chiudere in pareggio il bilancio 2005. Non sarà invece possibile recuperare ulteriori quote del disavanzo dell’amministrazione centrale derivante dagli esercizi precedenti”.
Il finanziamento, inoltre, è sufficiente a riaprire il confronto con il ministero dell’Università per ridefinire l’attribuzione dei cosiddetti “punti organico”, indispensabili per poter assumere personale a tempo indeterminato. Attualmente, infatti, l’ateneo udinese si trova ad avere spese fisse di personale superiori al 90% del Ffo (limite massimo fissato dal ministero). Per questo motivo il ministero non ha autorizzato l’ateneo udinese a bandire nuovi concorsi per procedere alle assunzioni che erano state previste nel Piano triennale presentato lo scorso 31 marzo. I nuovi finanziamenti, quindi, permettono di riaprire le trattative; da risolvere a tal proposito l’eventuale vincolo normativo introdotto dalla legge 43/2005 che stabilisce la necessità della mobilità intercompartimentale prima di bandire un concorso per personale tecnico amministrativo. A livello centrale si sta verificando la portata di tale vincolo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione pubblica.
L’ateneo udinese, in realtà, meriterebbe finanziamenti ancora più consistenti: dall’ultimo dato a disposizione, ovvero l’Ffo “teorico” del 2004, l’università di Udine risultava sottofinanziata del 35%, che si traduce in una mancanza di risorse pari a 22 milioni di euro, come sottolineato dallo stesso rettore durante l’inaugurazione dell’anno accademico. All’ateneo, quindi, spetterebbero ancora circa 13 milioni di euro, oltre agli 8,8 stanziati. “Questo incremento è comunque molto positivo – sottolinea il direttore amministrativo Daniele Livon – e ci permetterà di chiudere in pareggio il bilancio 2005. Non sarà invece possibile recuperare ulteriori quote del disavanzo dell’amministrazione centrale derivante dagli esercizi precedenti”.
Il finanziamento, inoltre, è sufficiente a riaprire il confronto con il ministero dell’Università per ridefinire l’attribuzione dei cosiddetti “punti organico”, indispensabili per poter assumere personale a tempo indeterminato. Attualmente, infatti, l’ateneo udinese si trova ad avere spese fisse di personale superiori al 90% del Ffo (limite massimo fissato dal ministero). Per questo motivo il ministero non ha autorizzato l’ateneo udinese a bandire nuovi concorsi per procedere alle assunzioni che erano state previste nel Piano triennale presentato lo scorso 31 marzo. I nuovi finanziamenti, quindi, permettono di riaprire le trattative; da risolvere a tal proposito l’eventuale vincolo normativo introdotto dalla legge 43/2005 che stabilisce la necessità della mobilità intercompartimentale prima di bandire un concorso per personale tecnico amministrativo. A livello centrale si sta verificando la portata di tale vincolo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione pubblica.