Il ministro ha risposto alle richieste del rettore
Mussi scrive a Honsell e promette più finanziamenti per l'Ateneo di Udine
“Credo che potremo effettuare uno sforzo per migliorare,
nel corso dell’anno, l’entità delle risorse”
Il rettore Furio Honsell lo aveva rimarcato più volte nella relazione di inaugurazione dell’anno accademico lo scorso 14 gennaio e, prima che il ministro dell’università e della ricerca, Fabio Mussi, lasciasse Udine, gli aveva anche consegnato una lettera in cui sintetizzava la situazione finanziaria dell’ateneo friulano. “Dall’analisi della Commissione tecnica per la Finanza pubblica – aveva ricordato Honsell – emerge che quello di Udine è il 4° ateneo più sottofinanziato in Italia, con una percentuale che negli ultimi anni oscilla tra il 18% e il 23%, per un importo di circa 15 milioni di euro annui. Paradossalmente, siamo tra i primi atenei in Italia sul fronte dei risultati secondo i modelli di valutazione ministeriali, ma rischiamo, in assenza di una revisione dei criteri di finanziamento all’università che riconoscano effettivamente i risultati e un’accelerazione del riequilibrio del Fondo di finanziamento ordinario, di dover ridurre drasticamente i servizi per la didattica e la ricerca. Non ci lasci strangolare!”.
E la risposta di Mussi non si è fatta attendere. Il 22 gennaio il ministro ha preso carta e penna e ha risposto alle richieste del rettore, promettendo un sostegno, che però non è ancora possibile quantificare. “Credo che potremo effettuare uno sforzo – scrive Mussi – per migliorare, nel corso dell’anno, l’entità delle risorse e avviare quel riequilibrio auspicato dalla sua nota”. Se non è ancora dato sapere l’entità precisa del sostegno, l’impegno del ministro, pur nella difficile situazione politica, è incoraggiante. “Penso che dopo la sua visita a Udine - dichiara Honsell - il ministro abbia toccato con mano le eccellenze che esistono in molte università e che non sono ancora valorizzate. Al di là delle difficoltà politiche, penso che la risposta di Mussi sia un segnale molto positivo”.
Mussi esamina sinteticamente anche l’attuale metodo di assegnazione dei finanziamenti alle università. “Sono d’accordo con lei - scrive nella lettera, che Honsell ha letto al Senato accademico – il sistema di assegnazione dei fondi ordinari all’università non corrisponde, o non corrisponde più, ai risultati degli atenei nel campo della didattica e della ricerca”. Il metodo di assegnazione, più volte contestato da Honsell, si basa infatti sullo “storico” e non tiene conto della qualità e dello sviluppo delle università. “E’ del tutto evidente – continua Mussi – che l’attribuzione dei fondi non può prescindere dalla realtà degli atenei, così come storicamente determinatasi (personale docente e non docente, numero degli studenti, ecc.). Ma è altrettanto evidente che il sostegno pubblico non può semplicemente valutare tali aspetti, ma deve conformarsi a criteri che, per un verso, premiano la qualità, per l’altro verso costituiscono anche, oltre che un riconoscimento, uno stimolo”.
Il ministro dell’università aveva cercato di correggere questo sistema, prevedendo nella finanziaria 2008 un ulteriore fondo di 550 milioni e la realizzazione di quel “Patto per l’università” che lo scorso agosto aveva sottoscritto con Padoa-Schioppa. Ma parte di quel fondo, negli ultimi giorni dell’anno, è servito a sanare la vertenza dei Tir e a finanziare altri interventi presenti nel Maxiemendamento, a danno delle università, in particolare di quelle già sottofinanziate come Udine. Ora Mussi si assume un nuovo impegno, in particolare con l’ateneo friulano.