I risultati dell’indagine Almalaurea fra 38 università italiane
Laureati, aumentano le esperienze all'estero e il lavoro durante gli studi
L’83,5% dei dottori udinesi lavorava già durante l’università
Per il resto, la fotografia dei neo-dottori di casa nostra risulta abbastanza simile rispetto a quelli del resto del paese: l’età media della laurea è di circa 27 anni, il punteggio degli esami ruota intorno al 26 mentre quello della laurea intorno al 103. Oltre il 60% si iscriverebbe allo stesso corso e alla stessa università, circa il 13% ad un corso diverso ma alla stessa università. Anche per quanto riguarda le prospettive di lavoro, i gusti sono molto simili: al primo posto fra le aree aziendali di interesse ci sono marketing, comunicazione e pubbliche relazioni, seguiti da organizzazione, ricerca e sviluppo e risorse umane. Al primo posto con ben l’81,9% fra gli aspetti ritenuti rilevanti in un lavoro c’è l’acquisizione di professionalità, seguono intorno al 50% la possibilità di carriera e la sicurezza del posto del lavoro, mentre il fanalino di coda è il tempo libero (importante solo per il 16,7 a Udine, contro il 23,9% in Italia). Ai laureati è indifferente trovare un’occupazione nel settore pubblico o privato, quello che conta è il tipo di contratto: l’82,4% ambiscono ad ottenerlo a tempo indeterminato e a tempo pieno. Sono disponibili a fare trasferte di lavoro, purché non significhino anche cambi di residenza (il 39,1%), infatti ben il 76,7% preferirebbe lavorare nella provincia di residenza.
La performance dei laureati a Udine è confermata anche nel confronto con i laureati triennali, ovvero quelli post-riforma universitaria. In questo caso a Udine l’età della laurea scende a 24,5 anni (a fronte dei 26,2 della media italiana), il voto di laurea è pari a 101,4 (102,6 la media italiana), il punteggio agli esami è di 25,8 (in Italia 26,2). Molto alto anche in questo caso il numero sia degli studenti che hanno esperienze di lavoro (sono il 77% mentre in Italia il 72,8) sia di chi fa esperienza all’estero (10,6% a fronte del 7,1% del resto dell’Italia). Il 67,3% intende proseguire gli studi dopo la laurea triennale (il 76,1% in Italia). Le preferenze sul tipo di lavoro cercato dai laureati triennali sono le stesse di quelle del vecchio ordinamento.