È dedicata ai “Metodi di intervento nei disturbi delle funzioni linguistiche e della lettura” la giornata sulla dislessia, organizzata dal Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’ateneo friulano venerdì 10 marzo (apertura lavori alle 9) presso la sala Gusmani di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. Il convengo, a ingresso gratuito, è rivolto a psicologi, logopedisti, neuropsichiatri, insegnanti e genitori interessati ad avere aggiornamenti riguardo le nuove e più recenti metodologie sperimentate per migliorare le difficoltà di lettura. Con un linguaggio non tecnico, i diversi oratori - provenienti dalle Università di Udine, Padova e Bergamo e da istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, quali l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la Fondazione Stella Maris di Pisa, l'Eugenio Medea di Bosisio Parini - illustreranno i risultati e le potenzialità dei training da loro sperimentati. Molti dei risultati che verranno esposti sono stati pubblicati su importanti riviste scientifiche.
La dislessia è un disturbo multifattoriale. «Nello svolgimento del complesso compito di leggere – spiega Piergiorgio Trevisan, dottore di ricerca dell’Università di Udine, organizzatore scientifico del convegno con Sandro Franceschini dell’ateneo di Padova - sono coinvolte numerose abilità e il mancato funzionamento di alcune di queste può portare a non riuscire a sviluppare un’automatizzazione nel riconoscimento delle lettere e delle parole». I diversi interventi che si susseguiranno nel corso della giornata «mirano a illustrare – anticipa Trevisan - come le diverse componenti coinvolte nella lettura, attentive, percettive, linguistiche e mnestiche, possano essere allenate al fine di migliorare questa abilità».
I disturbi dell’apprendimento hanno uguale diffusione sull’intero territorio italiano e colpiscono fra il 2 e il 10% della popolazione. Fra i vari disturbi, quello della dislessia è il più diffuso, con un valore stimato tra la popolazione italiana del 3-5%. La popolazione più colpita è quella maschile, con una prevalenza maggiore in figli di persone già diagnosticate. La dislessia viene solitamente diagnosticata durante i primi anni della scuola primaria di primo grado. Spesso questo disturbo dell’apprendimento «è connesso – sottolinea Trevisan - a un più alto tasso di abbandono scolastico, e può associarsi a demoralizzazione, scarsa autostima e deficit nelle abilità sociali».
La diagnosi di dislessia deve essere accertata dalle tre diverse figure dello psicologo, del neuropsichiatra e del logopedista. Gli interventi per lo più attuati «mirano – dicono Franceschini e Trevisan - a intervenire sulle difficoltà di linguaggio associate al disturbo. Tuttavia, è possibile intervenire anche su altri aspetti spesso deficitari, come verrà mostrato dai diversi relatori, che forniranno punti di vista diversi sulle modalità di intervento in caso di presenza di difficoltà di lettura, in modo tale da fornire una prospettiva il più possibile ampia a coloro che lavorano nel settore, o sono comunque per diversi aspetti coinvolti».
Venerdì 10 marzo alle 9, dopo i saluti e l’introduzione agli interventi della giornata, a cura di Deny Menghini dell’Irccs Bambino Gesù di Roma, interverranno Andrea Marini e Piergiorgio Trevisan, dell’Università di Udine, rispettivamente su “Riflessioni sull'efficacia di percorsi riabilitativi pragmatici sul recupero delle funzioni linguistiche” e “Una storia ‘in movimento’: un allenamento motorio con video games migliora la comprensione di testi narrativi di tipo ‘action’”. Alle 11.30 Chiara Pecini dell’Irccs Stella Maris di Pisa illustrerà “Dal disturbo del Linguaggio al disturbo di apprendimento: l'intervento sui processi cognitivi in continuità”. Seguirà la relazione di Andrea Facoetti, dell’Università di Padova, “Migliorare l'efficienza della lettura nella dislessia evolutiva mediante training dell'attenzione”.
Nel pomeriggio, alle 14.30 Simone Gori dell’Università di Bergamo introdurrà “Trattare la dislessia migliorando le abilità visive”. Floriana Costanzo dell’Irccs Bambino Gesù di Roma spiegherà la “Stimolazione cerebrale non invasiva nel trattamento della dislessia”. Chiuderà gli interventi Elena Flaugnacco, del Centro per la Salute del Bambino di Trieste, su “La musica come strumento di riabilitazione per la dislessia”. Seguiranno il dibatto e le conclusioni del convegno.