Appuntamento venerdì 15 luglio alla Fondazione Crup a Udine

Italianità e italicità: un nuovo soggetto nello scenario internazionale

Conferenza di Piero Bassetti, già presidente della Regione Lombardia

Nell’ambito del corso di perfezionamento per 12 laureati sudamericani
discendenti da emigranti friulani organizzato
da Ateneo ed Ente Friuli nel mondo

“Tra italianità e italicità. Un nuovo soggetto nello scenario internazionale”. È il titolo della conferenza che Piero Bassetti, già presidente della Regione Lombardia e attuale presidente dell’associazione “Globus et Locus” terrà venerdì 15 luglio, alle 16, nella sede della Fondazione Crup, in via Manin 15 a Udine. L’incontro sarà il momento centrale e conclusivo del corso di perfezionamento “Valori identitari e imprenditorialità” organizzato dall’Università di Udine in collaborazione con l’Ente Friuli nel Mondo per 12 laureati sudamericani discendenti da emigranti friulani.
 
L’intervento di Bassetti sarà dedicato al tema dell’italicità, concetto creato dal relatore per indicare tutti coloro che dimostrano un interesse verso l’Italia, i suoi valori, la sua cultura, pur essendo nati all’estero e spesso senza conoscere la lingua italiana. All’appuntamento interverranno, fra gli altri, il delegato del rettore per la ricerca Michele Morgante, il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Piero Pittaro, il consigliere della Fondazione Crup, Gianfranco Comelli e un rappresentante della Regione Friuli Venezia Giulia. Non mancherà naturalmente la testimonianza diretta dei 12 corsisti sudamericani. Verrà anche illustrato il ruolo degli attori coinvolti nell’iniziativa dall’Ente Friuli nel Mondo alle istituzioni che hanno dato la loro disponibilità per le attività di tirocinio dei corsisti: Confindustria Udine, l’Associazione piccole e medie industrie della provincia di Udine e l’Associazione cooperative friulane.
 
Il corso di perfezionamento, promosso per il secondo anno dall’ateneo friulano, si inserisce nel progetto nazionale Firb “Perdita, mantenimento e recupero dello spazio linguistico e culturale nella seconda e terza generazione di emigrati italiani nel mondo: lingua, lingue, identità. La lingua e cultura italiana come valore e patrimonio per nuove professionalità nelle comunità emigrate”.
 
«La presenza di Bassetti e il tema prescelto per introdurre i lavori – sottolinea Vincenzo Orioles, coordinatore dell’unità di ricerca udinese del progetto nazionale Firb – si integrano perfettamente nella visione del progetto che scorge nell’universo migratorio un capitale umano straordinario». Si deve proprio a Piero Bassetti la risemantizzazione del termine Italici. «Egli ne fa – spiega Orioles – un concetto strategico capace di indicare tutti i soggetti sparsi per il mondo che dimostrano un interesse verso l’Italia, i suoi valori, la sua cultura, pur essendo nati all’estero e spesso senza conoscere la lingua italiana».
 
Sono italici, nella proposta di Bassetti, «anche gli stranieri che si rivolgono alla nostra lingua-cultura-società-economia, la fanno propria, la rielaborano, le danno un tratto aggiuntivo rispetto a quello originario e che pertanto la rifondano» come ricorda Massimo Vedovelli, coordinatore nazionale del progetto Firb e rettore dell’Università per stranieri di Siena. «Gli italici – commenta Orioles – costituiscono una comunità globale stimata attorno ai 250 milioni di persone nel mondo, in grado di svolgere un ruolo importante nel mondo e ridare slancio all’identità italiana».
 
È, sottolinea Raffaella Bombi, direttore del corso di perfezionamento «una conclusione in grande stile per il corso, che rappresenta un’operazione culturale unica nel panorama universitario italiano per la modalità didattica adottata, un modulo formativo in e-learning nella prima parte e lezioni frontali all’arrivo dei corsisti in Italia, per il target al quale è rivolta e per il reale processo di internazionalizzazione che essa rappresenta». L’iniziativa, prosegue Bombi, «è davvero straordinaria per i suoi forti elementi di innovatività e perché arricchisce l’offerta post laurea dell’Ateneo consolidandone la vocazione identitaria grazie a un modello formativo in grado di mantenere vivi i rapporti con gli italiani emigrati nel mondo». Ma soprattutto «il corso, per suoi contenuti– evidenzia Bombi –, lancia una sfida per nuova idea di friulanità moderna, proiettata verso un futuro dinamico, aperta alle sfide del mondo sempre più glocal».
 
L’epilogo formale del corso non chiude il canale di comunicazione tra il Friuli e i paesi di residenza dei corsisti. «Il nostro auspicio – conclude Bombi – è la creazione di una community on line di alumni del corso che, attraverso la piattaforma di e-learning e le tecnologie ICT, possano mantenere vivi i contatti e gli scambi attraverso la rete in uno spazio glocale in grado di favorire inaspettate forme di aggregazione virtuale ma altrettanto reale, contribuendo a dare un valore aggiunto alla iniziativa culturale dell’ateneo friulano».

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