Presentato stamani a palazzo Torriani

Corso "Progres - promozione, organizzazione e gestione responsabile ed etica della sicurezza"

Corso di aggiornamento e perfezionamento dell'Università di Udine

È stato presentato questa mattina, a palazzo Torriani, sede di Confindustria Udine, il corso di aggiornamento e perfezionamento “Progres” - Promozione, Organizzazione e Gestione Responsabile ed Etica della Sicurezza promosso dall’Università di Udine. Il corso, che si svolgerà da ottobre 2013 a marzo 2014 e aperto fino ad un numero massimo di 35 partecipanti, di cui 20 riservati ai vincitori della borsa di studio assegnata da Confindustria Udine, intende offrire conoscenze specialistica ed approfondita degli aspetti giuridico-istituzionali, economico-gestionale-organizzativi, medico-sanitari, nonché politecnici per migliorare le conoscenze, capacità e competenze conformi ai più recenti sviluppi delle prevenzione integrata negli ambienti di lavoro. L’iniziativa si rivolge ad addetti e responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, a dirigenti d’azienda (private e pubbliche) e a tutti coloro che intendono acquisire un profilo professionale capace di supportare e promuovere l’organizzazione di una gestione responsabile ed etica della sicurezza nelle diverse realtà private e pubbliche.
 
Nel fare gli onori di casa, il presidente di Confindustria Udine, Adriano Luci, ha ricordato come questo progetto parta da lontano, favorita dalla piena sintonia tra Associazione e Università di Udine per far fronte comune sulla prevenzione della sicurezza perché “è inimmaginabile farsi male per lavorare”. Luci ha evidenziato l’importanza “di essersi messi assieme per unire competenze di eccellenza e di averlo fatto sotto il cappello dell’etica. La sicurezza, infatti, oltre che culturale, è un fatto etico e su questi temi, anche dopo la fine del mio mandato di presidente, continuerò ad impegnarmi”.
 
Dal canto suo, il rettore dell’Università di Udine, Cristiana Compagno, ha sintetizzato l’esperienza e le competenze, “sedimentate e riconosciute” maturate dall’ateneo friulano sui temi della sicurezza, concretizzate tra l’altro alla costituzione, primi in Italia, del Centro di studi e di ricerche in materia di sicurezza e protezione intersettoriale, lo Sprint, con il quale è stata impressa un’azione coordinata di studi e di iniziative di alta formazione in tema di sicurezza e prevenzione con forte connotazione applicativa. “Con le imprese e gli imprenditori – ha aggiunto il rettore – c’è stato un grande scambio di energie e di competenze. Questa iniziativa ha il merito di affrontare il problema in termini culturali e multidisciplinari. L’uso dell’acronimo Progres per parlare di prevenzione non è casuale, anzi è pertinente. Dopo il terremoto del 1976 si parlava di “ricostruzione e sviluppo”, oggi, qui, parliamo di “sicurezza e competitività”.  
 
Stefano Grimaz, direttore del corso di aggiornamento e perfezionamento Progres, ha quindi presentato nel dettaglio il corso che prevede cinque aree didattiche con altrettanti coordinatori: area giuridico-amministrativa, 32 ore (coordinatore: prof.ssa Valeria Filì); welfare relazionale, 28 ore (prof.ssa Marina Brollo), economico-organizzativa, 20 ore (prof.ssa Francesca Visintin), tecnico-gestionale, 24 ore (dott. Stefano Grimaz) e project works, 16 ore (dott. Gino Capellari).
 
Quindi, presieduta e introdotta dalla professoressa Marina Brollo, direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Udine, è seguita una tavola rotonda dal titolo “Sicurezza sul lavoro: il cantiere di tutti”, cui hanno partecipato Claudia Danelon, sostituta procuratrice della Repubblica presso il Tribunale di Udine, Angela Forlani, direttrice regionale vicaria dell’Inail FVG, Riccardo Tusset, Assp di Freud Produzioni Industriali Bosch spa, Giuseppe Di Florio, della Direzione Territoriale del Lavoro di Udine, e Paolo Barbina, referente regionale Prevenzione Sicurezza Ambienti di lavoro della Direzione Centrale Salute FVG. Dagli intervenuti è emersa la necessità di chiamare tutti, nessuno escluso, a fornire il proprio contributo in materia di sicurezza se si vuole davvero “costruire un futuro più sicuro”.
 

FONTE: CONFINDUSTRIA UDINE

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