Con Cetena (Fincantieri), Arkitech.it, Lloyd’s Register Emea, Sissa, coordinati da MareFvg

Sicurezza delle navi passeggeri, l’Università di Udine nel progetto Safe

Budget di oltre un milione di euro, di cui 677 mila finanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale

Sviluppare nuovi dispositivi e metodi per individuare e valutare i danni subiti da una nave passeggeri in caso di incidente – come avaria, allagamento, incendio – e aiutare l’equipaggio a massimizzare la sicurezza a bordo e le capacità operative residue della nave. È l’obiettivo di Safe (Realtime damage manager and decision support), progetto di ricerca e sviluppo nell’ambito delle tecnologie marittime il cui fine è aumentare la sicurezza delle navi passeggeri. A Safe partecipano, coordinati dal Maritime technology cluster Fvg (MareFvg), l’Università di Udine; il Centro per gli studi di tecnica navale (Cetena), del gruppo Fincantieri, capofila del progetto; Arkitech.it; il Lloyd’s Register Emea e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste.

Il progetto, della durata di 30 mesi, ha un budget di 1 milione e 95 mila euro, di cui 677 mila circa cofinanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. L’ateneo friulano partecipa con un gruppo di ricerca del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (Dpia), finanziato con 117 mila euro, composto da Sara Ceschia, Luca Di Gaspero e Andrea Schaerf. 

I nuovi strumenti progettati da Safe rientrano nei sistemi di bordo che, in caso di incidente, possono contribuire a garantire il ritorno della nave al porto più vicino in piena autonomia. Si tratta del cosiddetto “Safe Return to Port”, requisito richiesto dalla normativa marittima internazionale (Imo-Solas) per le navi passeggeri lunghe oltre 120 metri.

Le attività del progetto rientrano tra le priorità del Programma operativo regionale, «Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione 2014-2020», asse 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”, azione 1.3 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi”.

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema