Due incontri della rassegna 'Aperture' nell'ambito del convegno mondiale di biologia

Meccanismi molecolari, malattie e nuove prospettive nella ricerca sui tumori

Conferenze con Eugenia Dogliotti dell’Istituto superiore di sanità e Alessandro Vindigni della Saint Louis University

Lo studio dei meccanismi molecolari coinvolti nelle malattie e le nuove prospettive per la salute umana legate alle biotecnologie, in particolare nella ricerca sui tumori: sono le tematiche alla base di due incontri aperti al pubblico che si terranno lunedì 25 settembre e martedì 26 settembre, alle 17 in sala Ajace (piazza Libertà) a Udine. Gli eventi sono organizzati dall’Università di Udine in collaborazione con il Comune di Udine e il sostegno della Fondazione Friuli, a margine del convegno mondiale “6th EU-US Conference on Repair of Endogenous Dna Damage”, in corso di svolgimento nelle Grandi Aule del polo economico-giuridico dell’Ateneo udinese (via Tomadini 30/a, Udine).

In particolare della correlazione tra “Inquinamento ambientale e salute umana” parlerà, lunedì 25 settembre, Eugenia Dogliotti, direttore del dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto superiore di sanità di Roma. Formatasi all’Università “La Sapienza” di Roma e presso il TNO-Medical Biological Laboratory di Rijswijk (Paesi Bassi), dal 1981 Dogliotti lavora presso l’Istituto superiore di sanità, ma ha condotto attività di ricerca anche presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit), negli Stati Uniti. È autrice di più di 130 pubblicazioni su riviste internazionali e libri, nel campo della mutagenesi, riparazione del Dna e epidemiologia molecolare delle malattie di origine ambientale. Nel 2015 ha ricevuto il Premio Frits Sobels, il più alto riconoscimento per studi nel campo della mutagenesi ambientale.

Durante la conferenza si parlerà degli stimoli fisici, chimici biologici e psicosociali ai quali l’uomo è esposto nel suo ambiente di vita e che hanno un impatto sul suo stato di salute. Stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) evidenziano che una su quattro delle cause di morte nel mondo è dovuta a fattori ambientali che contribuiscono ad un ampio spettro di malattie e di infermità. Riducendo i fattori di rischio ambientali e sociali è possibile prevenire quasi un quarto del carico globale di malattie; un obiettivo che si può raggiungere attraverso attività di ricerca e sperimentazione multidisciplinari che individuano i fattori di rischio e contribuiscono a comprendere i meccanismi che portano dall’esposizione all’insorgenza della malattia. Durante l’incontro, Dogliotti presenterà alcuni esempi di intervento a seguito di emergenze ambientali nazionali che mostrano come l’integrazione di strategie di valutazione dell’esposizione e di studi epidemiologici permetta di attuare misure di riduzione dei rischi della salute. 

Martedì 26 settembre si terrà la conferenza “Nuove strategie per lo sviluppo di farmaci chemioterapeutici” con relatore Alessandro Vindigni, professore di Biochimica e Biologia molecolare alla Saint Louis University School of Medicine di St. Louis (Usa). Formatosi a Padova, dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Biochimica e Biofisica molecolare, Vindigni ha lavorato presso la Washington University School of Medicine a St. Louis e l’Icgeb di Trieste. I suoi studi, i cui risultati sono riportati in decine di pubblicazioni scientifiche, hanno permesso la scoperta di nuovi possibili targets per migliorare l’efficienza di farmaci chemioterapeutici usati nel trattamento di diversi tipi tumori e sono attualmente supportati dal National Institute of Health degli Stati Uniti.

Durante l’incontro saranno illustrati i recenti progressi degli studi condotti nel laboratorio di Vindigni alla Saint Louis University, in particolare su un nuovo meccanismo molecolare utilizzato dalle cellule tumorali per “resistere” al trattamento con farmaci chemioterapeutici utilizzati comunemente contro diversi tipi di tumori, tra i quali il tumore al seno e quelli ovarici. Il gruppo di scienziati guidato da Vindigni, mediante tecniche biochimiche e di genomica funzionale, ha identificato i fattori che controllano le risposte delle cellule tumorali, scoprendo anche come tenere sotto controllo e addirittura sopprimere questo nuovo meccanismo di risposta (attraverso l’inibizione di alcuni dei fattori proteici coinvolti). Lo scopo è quello di rendere le cellule tumorali più sensibili al trattamento con gli attuali farmaci chemioterapeutici.

Le due conferenze divulgative rientrano nell’iniziativa “Aperture” nata all’interno della delega rettorale alla Cultura e istituita per la prima volta dall’Università di Udine nel 2013. Gli incontri sono coordinati da Angelo Vianello, primo delegato alla Cultura, e da Francesco Nazzi, attuale delegato.

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema