Lunedì 21 ottobre, primo meeting scientifico a p.le Kolbe per l’avvio ufficiale delle attività

Epic: la ricerca sul cancro ha un alleato in più

Al via il progetto multidisciplinare EPigenetics of Immunity in Cancer, coordinato dal Dipartimento di Area Medica, per migliorare le possibilità terapeutiche in ambito oncologico attraverso una rete di eccellenze scientifiche

Migliorare l’efficacia dell’immunoterapia, tra le più promettenti, allo stato attuale, nella lotta contro il cancro, colmandone gli evidenti limiti. In altre parole, intervenire sul sistema immunitario, risvegliandolo attraverso specifici farmaci, cosiddetti epigenetici, per fare in modo che riconosca meglio ed attacchi efficacemente le cellule cancerose agendo sul loro DNA. Obiettivo finale: garantire ai pazienti, che ancora oggi risultano resistenti al trattamento, una chance in più.

È l’ambiziosa sfida con cui si prepara ad aprire i battenti EPIC - EPigenetics of Immunity in Cancer – progetto multidisciplinare inglobato nel programma Interreg Italia-Austria V-A 2014-2020 e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

A sancire l’avvio ufficiale di quella che si configura come una filiera di ricerca governata da eccellenze scientifiche, sarà un kick-off meeting in programma lunedì 21 ottobre a piazzale Kolbe.  «L‘immunoterapia rappresenta un approccio di frontiera nella cura del cancro – spiega Claudio Brancolini, Professore ordinario di Biologia presso il Dipartimento di Area Medica dell’Università di Udine e Coordinatore del team di ricerca – Soltanto una frazione dei pazienti, tuttavia, risponde a questi trattamenti e così si generano false aspettative e sprechi di risorse».

Da qui dunque la necessità cogente di individuare combinazioni di farmaci capaci di aumentare l’immunità anti-tumorale e i tassi di positiva risposta terapeutica attraverso un lavoro di squadra transfrontaliero destinato a sfidare la patologia per i prossimi mesi.

A fornire le competenze nel campo dell’epigenetica sarà proprio il team dell’ateneo udinese mentre alle competenze in ambito chimico ci penserà il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste; e se il Centro di ricerca EURAC di Bolzano garantirà le analisi bioinformatiche dei big-data in campo oncologico, il Dipartimento di Bioscienze dell’Università Paris-Londron di Salisburgo avrà invece il compito di sviluppare modelli pre-clinici nel campo dell’immunologia del cancro. Il progetto EPIC, della durata di 30 mesi, è stato finanziato con 940.370 euro.

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