Giunto a metà il percorso di sperimentazione
Positivo bilancio per il Dipartimento interaziendale di Oncologia
Si ampliano l’offerta assistenziale e i servizi per il 2006
In particolare, uno degli elementi che emerge con maggiore evidenza ad un anno e mezzo dall’avvio del progetto, è l’aumento dell’attività oncologica, clinica e di ricerca. «Assorbire questo incremento senza sostanziali variazioni nella dotazione di personale – sottolinea il direttore del Diaso, Gianpiero Fasola - è stato possibile grazie alla messa in comune delle risorse». «L’adeguatezza della nuova struttura – aggiunge il direttore della clinica Oncologica del Policlinico universitario, Andrea Piga – ha consentito di far fronte meglio anche agli impegni didattici. Oggi, infatti, studenti e specializzandi possono vedere sul campo tutte le funzioni dell’assistenza oncologica, senza i problemi legati alla scarsità del personale delle strutture».
Tra i dati più significativi vi è il trend in netta crescita dei nuovi casi presi in carico dal Diaso, passati dai complessivi 850 giunti nel 2003 all’osservazione della clinica Oncologica del Policlinico universitario e dell’Oncologia dell’Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia, ai 1.113 nel 2004 e 1.543 nel 2005 giunti al Diaso. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali esse sono passate dalle complessive (Policlinico universitario e Azienda ospedaliera) 15 mila del 2003 alle 18 mila del Diaso nel 2005.
«Ogni mese – puntualizza Fasola - vengono effettuate dal Diaso circa 130 prime visite, circa 800 visite di controllo, e vengono gestite altrettante sedute di chemioterapia». Le visite di controllo messe in lista d’attesa per la saturazione degli spazi disponibili sono state nei primi mesi del 2005 in media 40-50 unità al mese. Un numero che a partire dall’agosto dello scorso anno è salito fino a raggiungere la cifra di oltre 190 pazienti nel mese di dicembre. «Un numero molto elevato – commenta Fasola – che è stato possibile gestire grazie all’aiuto dell’amministrazione del Policlinico universitario e allo straordinario sforzo compiuto dal personale medico-infermieristco del Diaso che ha consentito l’erogazione dei servizi nel rispetto dei tempi d’attesa indicati dalla Regione. Un sentito ringraziamento va a tutte le persone che, con le diverse professionalità, operano nel Diaso».
La pressante attività assistenziale cui il Diaso ha fatto fronte non ha inciso negativamente sull’attività di ricerca. «Nel corso del 2005 – ricorda Fasola – sono stati condotti 33 importanti studi clinici». Si tratta in gran parte di studi clinici multicentrici, nazionali e internazionali, che in molti casi «hanno consentito – spiega Fasola - di offrire ai pazienti che si sono rivolti al Diaso trattamenti innovativi, in particolare con i nuovi farmaci “non chemioterapici” cosiddetti a bersaglio molecolare, o con chemioterapici di ultima generazione con minore tossicità». I pazienti coinvolti in questi studi sono stati 306, «portando Udine – afferma Fasola – ad essere tra i centri più attivi dal punto di vista della ricerca e, in alcuni studi, ai primi posti per numero di casi inseriti».
La costituzione del Diaso è stata anche occasione per introdurre alcune innovazioni organizzative gestionali. Tra le più significative, l’estensione su 12 ore per 5 giorni a settimana del servizio di ambulatorio e day hospital, l’attivazione di un ambulatorio per le urgenze e la sperimentazione, avviata d’intesa con l’Agenzia regionale della sanità e le Direzioni sanitarie delle due Aziende, di una cartella clinica oncologica informatizzata. «Essa – spiega Fasola - è utilizzata ancora da pochi centri in Italia e consente la creazione di un importante “data base” con informazioni preziose costantemente aggiornate, utili a capire l’andamento del fenomeno oncologia in regione. Può alimentare il registro tumori e fornisce in tempo reale dati sull’andamento quantitativo dell’attività, utile per la programmazione ambulatoriale e delle chemioterapie» Il sistema è uno strumento utile anche nell’ambito della ricerca «migliorando – conclude Fasola – la qualità dei dati clinici archiviati».