Andrea Gutilla, udinese, classe ’83, è il vincitore della borsa di studio di tremila euro messa a disposizione dall’Associazione friulana donatori di sangue (Afds) per laureati della facoltà di Medicina dell’università di Udine che, nell’anno accademico 2007/2008, avessero svolto tesi di laurea su argomenti correlati al dono del sangue e del plasma. Gutilla, che ha raggiunto il titolo di dottore lo scorso luglio, primo dei laureati in corso del suo anno, ha discusso la tesi “Analisi retrospettive e prospettica del Psa su una coorte di donatori over 50”, relatore il professor Bruno Frea, ottenendo la votazione 110/110 e lode. Obiettivo dello studio, «identificare e trattare precocemente – spiega Gutilla - il carcinoma della prostata, in un campione di popolazione sana e priva dei sintomi caratteristici della malattia, grazie a un progetto sperimentale di monitoraggio dell’antigene specifico prostatico, che può essere rilevato attraverso il semplice prelievo di sangue».
Soddisfazione per il risultato ottenuto dal giovane laureato è stata espressa dal preside della facoltà di Medicina e chirurgia, Massimo Bazzocchi. «Grazie allo studio – ha ricordato Bazzocchi - è stato possibile diagnosticare precocemente un congruo numero di neoplasie in fase di assoluta curabilità, attraverso l’analisi effettuata sui sieri immagazzinati dei donatori e basandosi sulla ricerca del Psa, marcatore del tumore alla prostata». L’assegnazione del premio è stata valutata all’unanimità dalla commissione giudicatrice, per il valore e l’originalità scientifica e culturale dell’elaborato.
La consegna del premio, alla presenza del presidente dell’Afds Renzo Peressoni e del dottor Sergio Bierti del dipartimento di Urologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria, è stata anche l’occasione per ribadire «l’importanza della collaborazione nata tra Ateneo e Afds - ha ricordato Peressoni –, espressione di una sinergia possibile tra diverse realtà del territorio friulano, quali associazioni di volontariato, Azienda ospedaliero-universitaria e Università. La nostra missione – ha concluso - è prima di tutto finalizzata a fare prevenzione per una migliore qualità della vita e, parimenti, a portare avanti la cultura del dono».