Convegno conclusivo del progetto SUSHIN , a Firenze il 7 dicembre

Acquacoltura sostenibile: la proposta di un gruppo di ricercatori italiani

Farine di insetti e sottoprodotti della filiera avicola come proteine sostenibili nei mangimi di trota, orata e spigola

Il progetto SUSHIN (SUstainable fiSH feeds INnovative ingredients) volge al termine e conclude il suo percorso il prossimo 7 dicembre all’Accademia dei Georgofili di Firenze, con una giornata di presentazione dei risultati e di dibattito con gli operatori della filiera ittica (programma pdf). L’evento è in modalità mista, in presenza e da remoto, previa iscrizione utilizzando il QRcode allegato alla locandina (pdf) o il link https://flowcode.com/p/ARvIw8z3s. Per la partecipazione in presenza è richiesta la registrazione entro le ore 13 del giorno 4 dicembre.

Tra il 1961 al 2017, il consumo pro capite di pesce a livello mondiale è aumentato da 9,0 kg (peso vivo) a 20,3 kg con un incremento medio annuo dell’1,5% a fronte dell'1,1 percento registrato nello stesso periodo per altre tipologia di carne. Nel 2018 sono stati prodotti globalmente circa 179 milioni di tonnellate tra pesci molluschi e crostacei, il 46% dei quali è derivato dall’acquacoltura. Molto è stato detto e scritto in merito a quest’attività, sul suo impatto sugli oceani, sulle condizioni di benessere degli animali, sulla qualità del prodotto ittico che ne deriva. Problemi inevasi? No, perché la ricerca da anni è al servizio dell’acquacoltura per trovare delle soluzioni alternative sostenibili. Per questo motivo, 7 tra Università e Istituti di ricerca italiani, coordinati dall’Università di Udine, hanno lavorato negli ultimi 5 anni al progetto SUSHIN (SUstainable fiSH feeds INnovative ingredients) finanziato da un consorzio di fondazioni di origine bancaria associatesi nell’agenzia Ager per la ricerca agroalimentare, allo scopo di valutare il possibile impiego di ingredienti proteici, nuovi o sottoutilizzati, conformi ai principi della bioeconomia circolare, per la formulazione di mangimi innovativi e sostenibili per l’allevamento di trote, spigole e orate. Gli ingredienti saggiati spaziavano dalle farine di insetto (mosca soldato nera) a quelle di sottoprodotti avicoli (pollo e tacchino) e di gambero rosso della Louisiana fino alle le biomasse essiccate di microalghe e cianobatteri, con le quali sono stati formulati e confrontati 23 nuovi prototipi di mangimi in 11 prove di alimentazione (860 giorni) e più di 50.000 analisi effettuate. Tra gli obiettivi specifici, il comprendere se e in che misura i nuovi ingredienti target, in sostituzione di proteine di origine vegetale in diete a basso contenuto di farina di pesce, potessero favorevolmente influenzare la crescita, il benessere, la salute degli animali, nonché la qualità e la sicurezza alimentare dei loro prodotti derivati salvaguardandone o migliorandone la sostenibilità ambientale ed economica.

«Il progetto SUSHIN – spiega il coordinatore, Emilio Tibaldi - dimostra come sia possibile agire per rendere l’acquacoltura una pratica ancor più sostenibile e responsabile. SUSHIN ha generato nuove informazioni sul valore nutritivo, sulla sicurezza alimentare e sull’impronta ambientale di ingredienti proteici innovativi coerenti ai principi di bioeconomia circolare».

«Non è stato tutto rose e fiori, alcuni di questi ingredienti hanno dimostrato dei limiti, alcuni altri sono risultati interessanti solo come ingredienti “funzionali”. Siamo però – conclude Tibaldi - estremamente soddisfatti di essere riusciti a proporre un nuovo prototipo di dieta per le specie ittiche maggiormente allevate nel nostro paese, priva di farina di pesce e dove le farine di insetto e di residui avicoli rappresentano i complementi ideali delle proteine vegetali per assicurare una migliore performance zooeconomica ed ambientale, senza compromissione del benessere e della qualità dei pesci allevati».

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