Il 2 e 3 novembre a Udine, città che fu sede del comando italiano sul fronte

Studiosi tedeschi, austriaci e italiani presentano “Le voci ritrovate” della Grande Guerra

Convegno sul corpus di registrazioni e documenti dei prigionieri italiani, dagli archivi sonori di Berlino. Al Visionario proiezione e concerto

A cento anni dalla fine della prima Guerra mondiale, a Udine, allora sede del comando italiano sul fronte, studiosi tedeschi, austriaci e italiani si ritrovano per presentare e commentare una raccolta di registrazioni sonore e materiali documentari dei militari italiani detenuti nei campi di prigionia tedeschi durante la Grande Guerra, provenienti dagli archivi sonori di Berlino. L’occasione è il convegno “Le voci ritrovate. Canti e narrazioni dei prigionieri italiani della Grande Guerra negli archivi di Berlino”, organizzato dai Dipartimenti di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Dium) dell’Ateneo friulano, dal Dipartimento di Storia e beni culturali e territorio dell’Università di Cagliari e da Il Laboratorio, e che vedrà la partecipazione di studiosi e docenti dell’Ateneo friulano. L’appuntamento è per venerdì 2 (apertura lavori alle 14.30) e sabato 3 novembre nella sala ‘Pasolini’ di palazzo di Toppo Wasserman, in via Gemona 92 a Udine.

«Realizzato nel 1918 da un’équipe composta da linguisti, musicologi ed etnologi, il corpus – spiega il direttore del Dium, Andrea Zannini - raccoglie le voci di decine di militari italiani provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia. Il risultato è uno spaccato eccezionalmente fedele su un campione di popolo italiano in fatto di lingua e tradizioni, che verranno investigate sotto diversi punti di vista».

Venerdì 2 novembre (inizio lavori alle 14.30)
nel corso della prima sezione “Gli archivi sonori di Berlino”, presieduta da Andrea Zannini (Università di Udine), interverranno Britta Lange ed Emilio Tamburini (Humboldt, Berlino) su Voci di prigionieri, voci di popoli e Il progetto della Commissione Fonografica Prussiana. Celine Couson (Humboldt, Lautarchiv, Berlino) interverrà a proposito di “Il lautarchiv di Berlino agli inizi della Repubblica di Weimar”.

Nella seconda sessione “Canto e prigionia”, presieduta da Giovanna Procacci (Università di Modena e Reggio Emilia), Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari) terrà una relazione dal titolo Suoni lontani, mentre Carlo Perucchetti (Centro Studi Musica e Grande Guerra, Reggio Emilia) interverrà su I casi Sigmundsherberg, Mauthausen e Cellelager.

In serata, alle 20.45 presso il Visionario
, in via Asquini 33 a Udine, “Note dal fronte. Musica, parole e immagini dalla Grande Guerra”: proiezione con esecuzione dal vivo di Zerorchestra.

Sabato 3 novembre
(inizio lavori alle 9) nella terza sessione “Il grammofono e il linguaggio”, presieduta da Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari), Serenella Baggio e Stefano Bannò (Università di Trento) terranno due relazioni rispettivamente dal titolo Un banco di prova per i linguisti e “Un uomo aveva due figli”: la parabola del figliol prodigo e gli altri sistemi di elicitazione linguistica nelle inchieste della Königlich Preussische Phonographische Kommision.

La quarta sessione “La Grande Guerra e la voce del popolo”, presieduta da Emilio Tamburini (Humboldt, Berlino), vedrà gli interventi di: Luca Lecis (Università di Cagliari), Un'alleanza politico-strategica nella realtà geopolitica del XIX secolo. I rapporti tra Austria e Italia fino alla Grande Guerra; Gerda Lechleitner (Phonogrammerarchiv, Vienna), Un’opportunità di ricerca eccezionale neoi campi di prigionia durante la Prima Guerra Mondiale. Riflessioni critiche 100 anni dopo; Matteo Ermacora (Università di Udine), Memorie orali e Grande Guerra. Il caso friulano; Enrico Folisi (Università di Udine), Voci dell'occupazione. Testimonianze carniche dell'anno 1918; Fabio Dei (Università di Pisa), La grande guerra e la cultura popolare.

Il convegno è realizzato in collaborazione con Lautarchiv Berlino, Phonogrammarchiv Berlino, Cec – Centro espressioni cinematografiche, Zerorchestra, Cinemazero, Cineteca del Friuli e con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine. “Le voci ritrovate” è anche un volume (304 pagg. e 4 Cd) edito da Nota.

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