Ma se una valutazione antropologica o storica dimostrasse che molti sono i modi in cui si è pensato e praticato ciò che oggi chiamiamo opera d’arte, che molti sono i valori che essa ha o può veicolare, allora la domanda dovrebbe essere: quando abbiamo, nella nostra cultura, elaborato l’idea di opera d’arte così come la viviamo oggi e cosa ha fatto nascere questo particolare modo di intenderla? e ancora: se questa idea nasce in un particolare contesto storico-ideologico, così come è nata può anche morire? o trasformarsi in qualcosa d’altro? non sarà questo ciò che sta accadendo oggi? Ed esiste qualcosa che al di là delle sue molte fenomenologie possibili giustifica comunque, persino dal punto di vista ontologico, l’esistenza stessa dell’arte o delle arti? e che legame o ‘urgenza’ c'è tra l’esprimere, il rappresentare, il fare, la tecnica e l’arte o le arti?
Il relatore
Roberto Masiero, professore di Storia dell’architettura, è studioso delle arti e delle scienze nel quadro di una generale storia delle idee e della politica. Ha pubblicato numerosi testi editi in diverse lingue e curato significative mostre d’arte. Nel 2002 è stato direttore artistico nella sezione di Neuchâtel dell’Expo internazionale svizzera. È nel Comitato scientifico della Fondazione Francesco Fabbri
di Pieve di Soligo e nel Comitato direttivo
della Fondazione Collodi di Pescia.
L’incontro rientrava negli appuntamenti 'Aperture 2015', iniziativa coordinata dal delegato del Rettore alla Cultura, prof. Angelo Vianello: lunedì 15 gennaio 2015, Casa Cavazzini, Museo d’Arte contemporanea di Udine. Evento organizzato dall’Università di Udine, in collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine e la Fondazione Crup.