Appuntamento martedì 14 dicembre a Palazzo Antonini
Gli esordi letterari di Thomas Bernhard: serata dedicata a uno dei massimi scrittori austriaci
Si conclude il ciclo di conferenze organizzate da Associazione Biblioteca Austriaca e Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società
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Thomas Bernhard nel 1987 (album fotografico di Monozigote)
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Bernhard nel 1988 presso Obernathal (album fotografico di Monozigote)
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Thomas Bernhard nel 1970 (album fotografico di Monozigote)
Terzo e ultimo appuntamento, martedì 14 dicembre, con il ciclo invernale di conferenze organizzato dall’Associazione Biblioteca Austriaca in collaborazione con il DILL dell’Università di Udine. La serata, intitolata Da Schwarzach St. Veit a Frost. Thomas Bernhard e gli esordi letterari, sarà dedicata a Thomas Bernhard (1931-1989), uno degli scrittori austriaci del secondo dopoguerra più tradotti e amati anche dal pubblico italiano. Interverrà Stefano Apostolo, dell’Università degli Studi di Milano, traduttore di una parte della lirica bernhardiana e autore della prima analisi filologica del romanzo inedito Schwarzach St. Veit (Korrektur Verlag, 2019). L’appuntamento è alle 17.45 presso l’aula 4 (ex 7) di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. L’ingresso è consentito con green pass fino a esaurimento dei posti disponibili. In alternativa, l’evento si potrà seguire anche online.
«Thomas Bernhard, romanziere, poeta, drammaturgo e giornalista austriaco, spicca come una delle più interessanti personalità artistiche nel panorama letterario novecentesco – sottolinea Elena Polledri, docente di letteratura tedesca e austriaca del DILL. – le opere alle quali Bernhard deve il suo successo come prosatore, quali Verstörung (Perturbamento, 1967), Das Kalkwerk (La fornace, 1970) e Korrektur (Correzione, 1975), si pongono sulla linea tracciata dal suo romanzo d’esordio, Frost (Gelo, 1963); proprio al giovane Bernhard sarà dedicata la nostra serata».
Durante l’incontro Apostolo ripercorrerà questa prima fase del percorso artistico di Bernhard. «Nello specifico – racconta Polledri – Apostolo ci mostrerà come il cosmo di Thomas Bernhard, con i suoi scenari claustrofobici e opprimenti, le situazioni al limite del grottesco, i monologhi infiniti e lo stile basato su un sapiente gioco ipotattico non è apparso dal nulla nel 1963 con Frost. Le sue radici sono piuttosto da ricercare negli ultimi anni Cinquanta, quel periodo cruciale che vide l’autore, allora ospite presso il Tonhof carinziano. Questa fase di transizione, che vede Bernhard impegnato su più fronti, tra ultimi bagliori lirici, primi tentativi drammatici e sperimentazioni in prosa, si rivelerà cruciale per la sua evoluzione artistica, configurandosi come un momento di ricerca ansiosa di uno stile originale e inconfondibile. Attraverso l’analisi del progetto romanzesco inedito Schwarzach St. Veit, esempio di questo periodo di svolta, Apostolo consentirà non solo di osservare il metodo di lavoro del giovane scrittore, bensì anche di individuare convergenze e interferenze con opere scritte nello stesso periodo e di riconoscere la presenza di motivi che percorrono come un filo rosso l’intera produzione di Bernhard da Frost in poi. Il romanzo inedito Schwarzach St. Veit, a cui Apostolo ha dedicato il suo volume, è l’esempio più significativo di questo periodo di transizione, della ricerca ansiosa di uno stile originale e inconfondibile. All’interno di questo complesso di opere è possibile osservare non solo il metodo di lavoro del giovane scrittore, bensì anche individuare convergenze e interferenze con opere scritte nello stesso periodo, e non da ultimo notare come già in questa fase siano presenti motivi caratteristici che permeano l’intera produzione di Thomas Bernhard da Frost in poi».
Stefano Apostolo ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Vienna (cotutela). Dopo essere stato borsista della ÖAW, dal 2019 è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, dove lavora a un progetto sulle relazioni letterarie tra la Gruppe 47 e la Wiener Gruppe. I suoi interessi principali vertono sulla letteratura di lingua tedesca dal Novecento fino a oggi (con particolare attenzione per l’area austriaca) e sulla Textkritik. Ha scritto numerosi saggi su Thomas Bernhard ed è autore della prima analisi filologica del romanzo inedito Schwarzach St. Veit (Korrektur Verlag, 2019). Si è occupato inoltre della traduzione di una parte della lirica bernhardiana: Salmo, I folli I carcerati (Crocetti 2018), e Sulla terra e all’inferno (con Samir Thabet, Crocetti 2020).