Non era riuscita a progredire nell’unificazione metanazionale né a integrare le nazioni liberate dall’impero sovietico. La crisi economica mondiale rischia non solo di aggravare la sua crisi, ma di disgregarla. Tuttavia, è possibile scongiurare il rischio di paralisi e di disgregazione mostrando che le ragioni della speranza si annidano paradossalmente proprio nelle ragioni della disperazione. Proprio per questo Ceruti, insieme al filosofo francese Edgar Morin, propone quindi un vero e proprio manifesto per una rinascita della cultura e della politica europee nel tempo della globalizzazione.
Mauro Ceruti, è professore ordinario di Filosofia della scienza all’Università Iulm di Milano. È uno dei principali artefici del pensiero della complessità. Sull’argomento di questo incontro ha pubblicato
con Edgar Morin La nostra Europa (Raffaello Cortina, 2013), già tradotto in molte lingue, ultima il turco. Ha, fra l’altro, pubblicato Il vincolo e la possibilità (Raffaello Cortina, 2009), e con G. Bocchi La sfida della complessità (Bruno Mondadori 2007) e Educazione e globalizzazione (Raffaello Cortina, 2004). L’ultimo suo libro, in questi giorni in libreria, è La fine dell’onniscienza, Editrice Studium (2015).
L’incontro rientrava negli appuntamenti ‘Aperture 2015’, iniziativa coordinata dal delegato del Rettore alla Cultura, prof. Angelo Vianello: martedì 14 aprile 2015, Auditorium di Palazzo Toppo Wassermann, Udine, via Gemona 92. Evento organizzato dall’Università di Udine, in collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine e la Fondazione Crup.