Martedì 30 novembre nella Sala Gusmani di palazzo Antonini e on line
Centenario della nascita di Ilse Aichinger: presentazione della mostra fotografica digitale
Per riscoprire il percorso biografico e artistico di una delle voci più rappresentative della letteratura contemporanea di lingua tedesca
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Ilse Aichinger alla radio, foto: Lascito di Ilse Aichinger DLA. (La pubblicazione delle foto, tratte dalla mostra digitale, è stata gentilmente concessa dalla curatrice Christine Ivanovic)
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Le gemelle Ilse e Helga Aichinger (foto: lascito di Ilse Aichinger DLA)
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Ilse con il monopattino (foto: lascito di Ilse Aichinger, DLA)
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Le gemelle Ilse e Helga Aichinger con i loro genitori Ludwig Aichinger (1882-1957) e Berta Aichinger (cognome da nubile Kremer, 1891-1983) (Foto: lascito di Ilse Aichinger, DLA)
Per celebrare i cento anni dalla nascita della poetessa austriaca Ilse Aichinger (1921-2016), il Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (DILL) dell’Università di Udine, l’Associazione Biblioteca Austriaca e il Forum austriaco di cultura presentano in una conferenza la mostra fotografica digitale dal titolo Tutto ebbe inizio con Ilse Aichinger. Racconti dalla fine, verso la fine. Ilse Aichinger 1921-2021. L’appuntamento è per martedì 30 novembre alle ore 17.45 nella sala Gusmani di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine, oppure online. La mostra, con didascalie in lingua italiana, è stata curata da Sugi Shindo e Christine Ivanovic, che sarà ospite per la serata. L’ingresso è consentito con green pass e autodichiarazione fino a esaurimento dei posti disponibili.
«Ilse Aichinger – evidenzia Elena Polledri, docente di letteratura tedesca e austriaca del DILL – è stata una delle voci più rappresentative della letteratura contemporanea di lingua tedesca. Fu insignita del Grande Premio di Stato Austriaco. I suoi articoli di giornale e il suo romanzo La speranza più grande (1948) la fecero emergere come una delle prime espressioni della letteratura austriaca del dopoguerra; la sua prosa, i suoi radiodrammi e le sue poesie la consacrarono come una delle più significative. Il suo racconto Il quarto cancello, pubblicato a pochi mesi dalla fine del conflitto, e il suo romanzo La speranza più grande, sono tra le prime testimonianze letterarie della Shoah; il destino del popolo ebraico, che è anche quello di parte della famiglia della scrittrice, viene narrato dal punto di vista dei bambini, con una delicatezza capace di dare voce all’atrocità.»
La conferenza è la prima di un ciclo dedicato alla scrittrice austriaca, organizzato dal DILL. «Questo primo incontro – dice Polledri - era stato rinviato dopo la morte del nostro amico e collega Luigi Reitani, fondatore e primo presidente dell’Associazione Biblioteca Austriaca». Seguiranno martedì 7 dicembre la conferenza di Arturo Larcati su letteratura e cinema in Stefan Zweig e martedì 14 dicembre la conferenza di Stefano Apostolo su Thomas Bernhard.
La mostra è articolata in quindici stazioni che ricostruiscono la vita e la produzione letteraria di Aichinger: dagli anni dell’infanzia a Linz e la giovinezza sotto i nazionalsocialisti a Vienna ai primi successi con la Gruppe 47; dal decennale sodalizio produttivo con il marito, lo scrittore tedesco Günter Eich, allo scambio con la sorella gemella Helga Michie, anch’ella artista e costretta a fuggire in Inghilterra nel 1939 a causa dei nazisti; dall’esperienza artistica come aforista d’avanguardia a quella di cineasta e commentatrice critica degli eventi contemporanei dopo la fine del millennio. All’interno di questo panorama, particolare attenzione è riservata al dialogo tra Ilse e la sorella Helga, che funse spesso da punto di partenza per le loro opere. Tra i materiali presentati nell’esposizione figurano fotografie e documenti del lascito di Ilse Aichinger, conservato nel Deutschen Literaturarchiv Marbach (DLA), e di quello della sorella Helga Michie (di proprietà privata), unitamente a una serie di registrazioni audiovisive che permettono di seguire Aichinger durante le varie fasi della sua lunga vita.
«La mostra – sottolinea Polledri - si propone di offrire un’introduzione multimediale al percorso biografico e artistico della scrittrice austriaca, con l’auspicio che possa essere un’occasione per una continua riscoperta dei suoi testi».
Christine Ivanovic è professoressa presso il Dipartimento di studi linguistici e letterari europei e comparati dell’Università di Vienna. Ha iniziato la sua carriera accademica presso la l’Università di Erlangen-Norimberga, dove ha conseguito il dottorato in letteratura comparata, è stata in seguito assistente e consigliera accademica e nel 2008 ha ottenuto l’abilitazione in letteratura tedesca moderna e letteratura comparata. Dal 2003 al 2011 ha lavorato tra il Giappone (Università di Tokyo e di Waseda a Tokyo, Università di Kyushu a Fukuoka) e gli Stati Uniti (Università dell’Iowa e di Cincinnati). I suoi interessi di ricerca comprendono il transfer culturale ovest-est (con particolare attenzione al Giappone) la letteratura transnazionale e l’analisi letteraria digitale (“Viennavigator”). Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano Die größere Hoffnung hören (capitolo introduttivo dell’edizione Mandelbaum del romanzo Die größere Hoffnung di Ilse Aichinger) e la curatela dei volumi Jelinek in Japan: ästhetische und gendertheoretische Aspekte (con Asako Fukuoka) e Schnittstelle Japan. Kontakte - Konstruktionen - Transformationen (con Ina Hein).
La pubblicazione delle foto, tratte dalla mostra digitale, e' stata gentilmente concessa dalla curatrice Ch. Ivanovic.