Attivi nella chimica industriale, catalisi, inquinamento e depurazione dell’ambiente
Laboratori di Chimica: inaugurata la nuova sede negli spazi dell'ex Cotonificio a Udine
Investimento di 650 mila euro per l’adeguamento di spazi
funzionali alla ricerca estesi su circa 670 metri quadrati
Sono dedicati alla ricerca avanzata nei settori ambientale, energetico, dell’inquinamento e della depurazione dell’ambiente i rinnovati laboratori di chimica del Dipartimento di chimica, fisica e ambiente (Dcfa) dell’Università di Udine inaugurati oggi, nel complesso dell’ex Cotonificio udinese, dal rettore Cristiana Compagno. La nuova e più funzionale sede dei laboratori, ricavata dalla ristrutturazione conservativa di una palazzina preesistente, si estende su una superficie lorda di circa 670 metri quadrati. Per realizzare l’intervento l’Ateneo ha investito in un triennio circa 650 mila euro, di cui 130 mila provenienti dal Consorzio Universitario del Friuli.
La nuova “casa” dei laboratori, in cui operano i Gruppi di ricerca di chimica industriale e catalisi e quello di inquinamento e depurazione dell’ambiente, è l’edificio denominato COT2, al civico 108 di via Cotonificio a Udine, già sede dell’ex Dipartimento di biologia ed economia agro-industriale. In precedenza questi laboratori erano operativi nella sede storica della Sezione di scienze e tecnologie chimiche del Dipartimento, in via delle Scienze 99, assieme a quelli di chimica di base (chimica organica, inorganica e bio organica; termodinamica; area materiali, ecc.).
«I nuovi laboratori di chimica – ha spiegato il rettore Cristiana Compagno – sono uno dei fiori all’occhiello dell’Università di Udine che, nonostante il drammatico calo dei finanziamenti pubblici e a prezzo di gravi sacrifici, continua a investire, senza compromettere gli equilibri di bilancio, nella ricerca innovativa, simbolo della proficua e consolidata sinergia tra gli studi d’avanguardia effettuati nel nostro Ateneo e il sistema industriale nazionale e internazionale». Grazie a questi laboratori, ha sottolineato il rettore, «l’Ateneo friulano si conferma un hub internazionale della ricerca nella chimica più innovativa, in cui operano ricercatori formati e specializzati a Udine».
«L’intervento effettuato – ha precisato il direttore del Dipartimento Lorenzo Fedrizzi – si ispira a rigorosi criteri di razionalizzazione e ottimale utilizzo delle risorse; permette di adeguare spazi e strutture alle esigenze dei gruppi di ricerca della sezione scienze e tecnologie chimiche ed è adeguato agli standard di sicurezza più attuali, sviluppando nel contempo nuovi modelli di riferimento».
Alla presentazione sono intervenuti anche il coordinatore dell’allestimento dei laboratori Paolo Strazzolini, e il presidente del Consorzio universitario del Friuli Francesco Marangon.
Nei nuovi laboratori di via Cotonificio operano i Gruppi di ricerca di chimica industriale e catalisi e quello di inquinamento e depurazione dell’ambiente. L’attività del primo è indirizzata soprattutto ai materiali da utilizzare come catalizzatori di interesse industriale; allo sviluppo delle strategie più avanzate per il trattamento delle emissioni in aria; all’implementazione dell’efficienza delle tecnologie e degli impianti dedicati a produzione e sfruttamento di energia (combustione catalitica, materiali da utilizzare nelle celle a combustibile); alla chimica verde, in particolare allo studio della produzione di idrogeno come vettore energetico.
L’attività del secondo Gruppo è dedicata in gran parte alle ricerche verso applicazioni in ambito territoriale. In particolare, viene curata la modellizzazione di processi di trattamento e depurazione delle acque, e la caratterizzazione e sperimentazione su impianti bench-top e pilota. Le competenze spaziano dall’abbattimento di inquinanti in matrici liquide contaminate al trattamento di fanghi, passando per i monitoraggi ambientali di acque e aria, fino a studi di generazione di biogas.
I lavori di ristrutturazione della palazzina sede dei laboratori e il loro allestimento, coordinati dall’Area edilizia e logistica dell’Ateneo in sinergia con l’ambito dipartimentale di riferimento, hanno interessato le strutture interne ed esterne, l’impiantistica e hanno portato alla realizzazione di impianti ad hoc per l’estrazione dei fumi e la distribuzione dei gas. Particolare cura è stata rivolta alla razionale realizzazione degli impianti per rendere agevole, economica e sicura ogni futura manutenzione.