Iniziativa del Dipartimento di Ingegneria elettrica, gestionale e meccanica e dell'Associazione Politecnica Italiana
La propulsione spaziale e il progresso tecnologico
Conferenza sabato 6 giugno, ore 15, aula magna di piazzale Kolbe a Udine
Le missioni nello spazio e le scelte tecnologiche che hanno consentito l’esplorazione del cosmo sono i temi al centro della conferenza su “La propulsione spaziale” che si terrà all’Università di Udine sabato 6 giugno, alle 15, nell’aula magna di piazzale Kolbe. Interverrà Luciano Galfetti, del Politecnico di Milano. L’incontro è organizzato dal dipartimento di Ingegneria elettrica, gestionale e meccanica dell’ateneo friulano e dall’Associazione Politecnica Italiana.
La conferenza sarà introdotta dai saluti di Peter Di Gianantonio, presidente dell’Associazione Politecnica italiana, e di Luca Casarsa, docente di sistemi per l’energia e l’ambiente dell’ateneo friulano.
Per motivi organizzativi è richiesta la prenotazione scrivendo a asspolitecnicaitaliana@gmail.com riportando il messaggio “Oggetto: Sistemi propulsivi spaziali a confronto” o telefonando al 347 6098093.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione termotecnica italiana FVG, il Club Frecce tricolori di Roveredo in Piano (Pordenone), l’Associazione italiana di elettrotecnica, elettronica, automazione, informatica e telecomunicazioni FVG, Associazione degli ingegneri della provincia di Udine, Isis “Arturo Malignani” di Udine.
Luciano Galfetti, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze e Tecnologie aerospaziali del Politecnico di Milano, è docente di Propulsione aerospaziale e Combustione nei sistemi propulsivi. «La competizione tra gli Stati Uniti e l’allora Unione sovietica, specialmente all’epoca della corsa alla conquista della Luna – spiega Galfetti –, è stata un indubbio motore dello sviluppo delle tecnologie spaziali, in cui anche l’Italia si è inserita fin dall’inizio essendo stata il terzo Paese al mondo ad aver lanciato un satellite nello spazio». Questo lo spunto che consentirà, annuncia Galfetti, «una disamina delle tecnologie di propulsione che attualmente consentono e, in prospettiva futura, consentiranno all’umanità di attingere in misura sempre maggiore servizi e nuovo sapere dalla risorsa spazio».