Con delibera della Giunta dello scorso 17 gennaio
La Biblioteca Florio riconosciuta di interesse regionale: si aggiunge alle 10 presenti in regione
L’anno scorso quasi 300 fra visite e consultazioni. Per il 2020 previste acquisizioni antiquarie, digitalizzazione, conferenze e visite guidate
La Biblioteca Florio, uno dei più cospicui e preziosi patrimoni storico-culturali del Friuli Venezia Giulia, collocata nell’omonimo palazzo sede dell’Università di Udine, ha ricevuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia il riconoscimento d’interesse regionale, con delibera della Giunta n. 46 del 17 gennaio 2020. Si aggiunge così alla lista delle dieci biblioteche riconosciute di interesse regionale presenti in regione, quarta fra quelle in provincia di Udine e terza nel capoluogo friulano.
Il riconoscimento d’interesse regionale, che può comportare la concessione di finanziamenti annui dalla Regione, viene dato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore competente in materia idi beni culturali, sentita la Conferenza della rete bibliotecaria regionale, a tre categorie di biblioteche: di conservazione; specializzate; che svolgono un servizio di particolare interesse regionale. La Florio fa parte delle biblioteche di conservazione, assieme alla Guarneriana di San Daniele del Friuli, alle Biblioteche storiche Diocesane di Udine e alla Biblioteca pubblica del Seminario Teologico Centrale di Gorizia.
La storia della Biblioteca Florio
La Biblioteca Florio, comprese le eleganti originali scaffalature lignee e parte della quadreria, è stata donata all’Università di Udine nel 2013 dal professor Attilio Maseri, cardiologo di fama mondiale, ultimo erede della famiglia Florio. La Biblioteca venne costituita dai fratelli Daniele e Francesco Florio nel corso del Settecento. L'impegno richiesto all'Università, oltre alla conservazione e alla tutela, è stato quello di ricollocare la Biblioteca nel contesto originario del palazzo di residenza dei Florio, oggi sede dell’Ateneo, e di catalogarla e permetterne la fruizione al pubblico di studiosi e appassionati.
«Uomini di lettere, oltre che protagonisti della vita sociale e istituzionale del Friuli del Settecento, i fratelli Francesco e Daniele Florio – ricorda Andrea Tilatti, delegato dell’Ateneo per biblioteche e banche dati - crearono il nucleo principale di questa raccolta e lo collocarono nel cuore della loro residenza udinese. Si tratta di un patrimonio librario e artistico di straordinaria portata culturale, storica e scientifica, preservato e arricchito nel corso dei secoli. La Biblioteca è una testimonianza unica della ricchezza della cultura friulana e condensa in sé l'universo dei saperi umani, adunato nella nostra terra ma pienamente partecipe della cultura europea più illuminata».
Le opere presenti
Le opere presenti in Biblioteca Florio comprendono oltre 13 mila volumi a stampa, la gran parte dei secoli XV-XVIII, ma molti anche dei secoli XIX-XX, che rispecchiano il meglio della cultura settecentesca italiana ed europea, e alcuni preziosi manoscritti tre-quattrocenteschi, tra cui figura un importante codice della Divina Commedia, noto agli studiosi come Codice Florio. I classici greci e latini e la poesia arcadica, oltre a opere di storia naturale, di archeologia e di agronomia rappresentano un momento decisivo della storia regionale: quello della reinterpretazione "illuministica" della conoscenza che non era un semplice esercizio erudito, ma diventava utile anche alla crescita civile, economica e sociale della realtà friulana.
I visitatori
La Biblioteca ha registrato anche nell’ultimo anno una buona presenza di studiosi e visitatori. Gli utenti sono in prevalenza laureandi, specializzandi e bibliotecari, mentre i visitatori sono per lo più studenti e insegnanti delle scuole secondarie di Udine e studiosi di storia locale. In particolare, le consultazioni sono state 24 rispetto alle 8 dell’anno precedente e le visite 242 rispetto alle 206 dell’anno precedente.
«Numeri – dice Andrea Tilatti – che confermano l’apprezzamento del pubblico per questa raccolta libraria che rappresenta un unicum tra le biblioteche della regione. Essa infatti non solo riflette il gusto e gli interessi eruditi dei fratelli Francesco e Daniele Florio ma, giunta fino ai giorni nostri pressoché intatta nel suo ragguardevole numero di pezzi, è adesso collocata nei locali del palazzo in cui si è originariamente formata, dove il pavimento, le scaffalature e la splendide librerie in stile rococò fanno percepire, anche al visitatore più distratto, la specificità del luogo e l’impegno intellettuale, morale ed economico che animò la famiglia Florio fino ai suoi ultimi eredi».
Attività previste per il 2020
Il programma per il 2020 prevede la possibilità di integrare con acquisizioni mirate i materiali bibliografici antichi, secondo i propositi non completati dai fratelli Florio, ma anche l’acquisto degli strumenti bibliografici indispensabili per lo studio, la conservazione e la valorizzazione della Biblioteca (anche in formato elettronico), degli studi sul Codice Florio (Divina Commedia) e della bibliografia di riferimento, in previsione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante (2021).
Si proseguirà con la digitalizzazione delle opere dei fratelli Florio, da mettere integralmente a disposizione dell’intera comunità di studiosi attraverso Teche.uniud, il portale web dedicato alla promozione e valorizzazione della Biblioteca Florio.
Con il 2020 verrà avviato un ciclo di conferenze / incontri di approfondimento della storia e della cultura del Sette-Ottocento friulano, con particolare attenzione per i Florio e gli autori e le opere conservate dalla Biblioteca. Tutti gli incontri si concluderanno con visite guidate alla Biblioteca. È prevista anche l’organizzazione di esposizioni tematiche del materiale bibliografico.