Inaugurato il XV anno accademico della Scuola Superiore

Tabarroni: «Necessaria una riflessione sul futuro di questi istituti, che sono la risposta a un’aspirazione al miglioramento che è espressione di un Ateneo e del suo territorio»

«Dopo quindici anni, grazie al contributo sapiente e appassionato di coloro che si sono avvicendati in questi anni all’interno della Scuola, docenti, personale e allievi, insieme a tutti coloro che ci sostengono dall’esterno, e per prima la Fondazione Friuli, grazie ad un impegno così corale e convinto di tanti attori e di tanti fattori, credo si possa fondatamente affermare che oggi la Scuola Superiore di Udine ha percorso un tratto significativo e soprattutto promettente del suo viaggio verso la meta di una declinazione veramente inclusiva dell’obiettivo dell’eccellenza, le cui ricadute debbono essere costantemente misurate e avvertite nel modo più ampio ed efficace da tutti coloro che sono coinvolti nel compito della formazione: gli studenti, le famiglie, la società, il territorio, il Paese e, in prospettiva, ogni ambiente umano in cui ci troviamo ad operare».

Con queste parole il direttore della Scuola Superiore dell’Università di Udine, Andrea Tabarroni, ha inaugurato il XV anno accademico 2018/19 dell’istituto d’eccellenza udinese. La cerimonia si è svolta stamani nel Velario del palazzo Garzolini di Toppo Wassermann (via Gemona, 92), sede della Scuola. Nell’occasione sono stati consegnati i diplomi ai diciassette allievi diplomati negli anni accademici 2016/17 e 2017/18: ogni anno la Scuola accoglie una ventina di studenti meritevoli provenienti da tutta Italia e gli allievi diplomati sono, a oggi, cento.

All’inaugurazione hanno portato i saluti il rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, l’assessore regionale alla formazione, ricerca e università, Alessia Rosolen, il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini.

La cerimonia di inaugurazione è iniziata con l’intervento del direttore, Andrea Tabarroni, che ha posto all’attenzione della sala due questioni: se le Scuole Superiori autonome possano costituire la risposta italiana al problema dell’eccellenza nel campo della ricerca e della formazione, e se valga la pena di rafforzare e investire decisamente su questo segmento del sistema per creare una rete di piccoli atenei di eccellenza ove concentrare il meglio del Paese e affidar loro la missione di affrontare la sfida competitiva globale nel settore della conoscenza.

«Non spetta a me e non è questa la sede per approfondire questo tipo di analisi. Il mio scopo nell’introdurla è piuttosto – ha precisato il direttore - di far rilevare che l’assenza di una discussione sulla politica dell’eccellenza costituisce un’occasione gravemente mancata, che tra le altre conseguenze ha anche quella di proiettare ancor più nel cono d’ombra l’altro segmento del sistema, quello delle Scuole interne agli atenei (come la nostra di Udine, la Galileiana di Padova o il Collegio Superiore di Bologna). Risulta sempre più chiaro infatti che la realtà delle Scuole Superiori non autonome è profondamente diversa da quella delle loro sorelle maggiori, ed è piuttosto accostabile a quella dei dipartimenti d’eccellenza, considerata tuttavia nel settore specifico della didattica. Le Scuole come la nostra, infatti, adempiono primariamente a una funzione formativa, non hanno statuti né risorse autonome e rappresentano in primo luogo la risposta a un’aspirazione al miglioramento che è espressione di un Ateneo e del suo territorio, valendosi sia della quota del finanziamento statale che gli organi centrali decidono di investire su questa missione sia dell’eventuale sostegno di finanziatori esterni illuminati».

Sono intervenuti quindi il vicedirettore della Scuola Superiore, Alberto Policriti, e il rappresentante degli allievi della Scuola, Paolo Arnaudo. La prolusione è stata quindi tenuta da Alessandra Albertini, genetista, già direttrice del Dipartimento di Biologia e biotecnologie “Lazzaro Spallanzani” dell’Università di Pavia.

Dopo il primo intermezzo musicale a cura dei due Cori dell’Università di Udine e della Scuola Superiore, sono stati consegnati di diplomi agli allievi. Nell’occasione è intervenuto il rappresentante dell’Associazione Alumni della Scuola Superiore, Ariel Aldo Giovanni Lanza. La cerimonia si è conclusa con un secondo intervento musicale dei due Cori e un momento conviviale.

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