Lavori al via domani a Roma, focus sull’educazione tecnica
Il rettore dell'ateneo friulano De Toni nel Comitato Eduazione-Impresa della Commissione Nazionale Italia per l'Unesco
“Vi porterò il mio impegno per le lauree professionalizzanti”
«Cercherò di portare in quella Commissione prestigiosa e altamente qualificata il disegno che vede finalmente il livello di laurea professionalizzante triennale quale punto di arrivo della valorizzazione di un'intera filiera, quella dell'educazione tecnica e della formazione professionale». Lo dichiara il rettore dell'Università di Udine, Alberto De Toni, alla vigilia dell'inizio dei lavori del Comitato Educazione-impresa istituito dalla Commissione Nazionale Italia per l'Unesco, al quale è stato invitato a prendere parte e che si riunirà domani per la prima volta a Roma.
«Sono stato convocato – rileva il rettore – in quanto ho partecipato in prima persona alla riforma dell'istruzione tecnico-professionale in Italia, all'attivazione degli ITS, Istruzione tecnica Superiore, e all’istituzione delle lauree professionalizzanti».
Del Comitato, oltre a De Toni, sono membri il prof. Francesco Profumo, già rettore del Politecnico di Torino e già Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, il prof. Patrizio Bianchi, già rettore dell’Università di Ferrara e assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, il prof. Luigi Nicolais, già presidente del CNR e già Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica amministrazione, il prof. Alfonso Fuggetta del Politecnico di Milano, direttore del Centro di Ricerca CEFRIEL, il prof. Corrado Petrocelli, rettore dell'Università di San Marino, e la Prof.ssa Cristina Grieco, assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana.
Il focus dell'incontro sarà sullo stato della scuola superiore, della educazione tecnica e della formazione professionale in Italia, con una particolare attenzione per la situazione attuale degli Istituti tecnici superiori, e sul rapporto con il mondo delle imprese.
«Un percorso importante sia perché vi parteciperanno persone altamente qualificate, sia perché vi è ampio consenso nel ritenere che le modalità con cui si intersecano il sistema educativo e le diverse strutture di impresa – sottolinea De Toni – siano cruciali per dare risposta alle attese dei giovani e rappresentino un punto nodale per la crescita del Paese».
Una riflessione sulla VET, Vocational Educational Training, è di grande attualità in Italia dal momento che, prosegue il rettore, «a livello europeo tutti i Paesi hanno la laurea triennale professionalizzante, e valorizzarla anche da noi non è un tema banale, perché nella cultura italiana quello che conta a livello educativo sono i licei e non gli istitui tecnici e professionali, e invece questa laurea professionale tecnica sostanzialmente cerca di colmare il pregiudizio sulla formazione tecnica a livello di Paese».
Il rettore dell'ateneo friulano, giunto alla scadenza del mandato triennale quale segretario generale della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, è stato di recente nominato presidente della Fondazione Crui, che rappresenta il braccio operativo della stessa conferenza, dotato di un forte ruolo esecutivo. Tra i progetti portati avanti dalla Crui con De Toni segretario generale, l'istituzione delle lauree professionalizzanti accanto alle triennali e alle magistrali, l'istituzione dei dipartimenti di eccellenza per la valorizzazione della qualità diffusa laddove presente negli atenei pubblici, anche in quelli più piccoli e periferici, e l'istituzione dei Magnifici Incontri, la 'Cernobbio' dell’Università la cui 5a edizione si terrà i prossimi 29-30 maggio come ormai da tradizione a Udine. Nei giorni scorsi Alberto De Toni ha anche fatto il suo ingresso quale esperto all'interno dello “Strategic Standing Committee” del prestigioso EUI, European University Institute, unica università finanziata direttamente dall'Unione Europea, nata nel 1969, e con sede nella Badia Fiesolana di San Domenico di Fiesole, a pochi chilometri dal centro di Firenze.