Presentazione del volume della Forum Editrice
Guerra di propaganda
Venerdì 19 maggio, alle 15, al polo di Santa Chiara a Gorizia
Gli scenari dei conflitti contemporanei sono sempre più mediatizzati: propaganda, disinformazione, “post-verità”, chi fa informazione (anche visiva) dai teatri di guerra e chi prova ad analizzare l’efficacia persuasoria dei nuovi contenuti della comunicazione. Questi sono alcuni dei temi al centro della presentazione del volume Guerra di propaganda. Semiotica e comunicazione nei teatri di crisi (Forum Editrice, 2016) che si terrà venerdì 19 maggio alle 15.00 a Gorizia nel Polo di Santa Chiara dell’Università di Udine a conclusione dei lavori del convegno ‘Nuovi orizzonti e confini della comunicazione’ organizzato dall'Ateneo friulano.
I curatori Claudio Melchior e Antonella Pocecco dell’Università di Udine, ne discuteranno assieme al professor Andrea Porcarelli dell'Università di Padova e a Riccardo Mazzeo, noto per la sua attività di editor e per essere il traduttore italiano delle opere di Zygmunt Bauman. Grazie ai contributi, tra gli altri, di Gianandrea Gaiani, Fausto Biloslavo, Barbara Gruden e Gad Lerner, il libro affronta il complesso tema della centralità che le variabili comunicative e persuasorie hanno raggiunto in tutte le attuali situazioni di conflitto e la loro presenza, sempre più massiccia, nel budget dei governi, nel dibattito pubblico e nella vita delle persone.
La propaganda violenta dello Stato islamico, o Daesh, la ‘guerra di significati’ della crisi Ucraina, l'attuale war reporting: la comunicazione è diventata elemento essenziale e complementare alle operazioni svolte sul campo, e la gestione del consenso e delle percezioni delle opinioni pubbliche ne costituisce parte integrante. Durante la presentazione, organizzata con il sostegno dell’AIDU (Associazione Italiana Docenti Universitari), verranno proiettate le fotografie e le immagini provenienti dai fronti di guerra o di crisi di Alberto Alpozzi, fotografo e giornalista freelance specializzato in reportage in aree di crisi (Afghanistan, Kosovo) e di Giulio Magnifico, fotografo, autore di reportage dalla Siria e dall’Iraq e testimone, con le sue immagini, dell'epopea dei migranti dall'Africa. L’appuntamento vuole essere un’occasione per sottoporre questi temi a un dibattito pubblico.