Gli studenti dell'Università di Udine alla Regione: considerateci protagonisti, non spettatori

Il Consiglio degli studenti sull’annunciata soppressione
degli Erdisu

Si è tenuto oggi, venerdì 2 marzo, a palazzo Antonini a Udine, l’incontro sul tema “Verso un diritto allo studio regionale: l’Università di Udine ne parla” promosso dal Consiglio degli Studenti dell’Ateneo friulano. Obiettivo del convegno era quello di approfondire l’annunciata soppressione degli Erdisu regionali e la loro sostituzione con una fondazione di partecipazione di diritto privato.
 
Dal dibattito è emersa forte la necessità che la politica regionale prenda finalmente coscienza del ruolo strategico che i servizi agli studenti e la loro qualità erogativa hanno per l’attrattività del sistema universitario.
 
Tutti gli intervenuti, a partire dagli studenti, hanno chiesto con forza alla Regione un’analisi responsabile dell’attuale gestione del diritto allo studio sulla quale basare qualsiasi progetto di riforma.
 
Gli studenti dell’Ateneo udinese hanno invitato il governo regionale a un confronto costante e diretto con gli attori protagonisti del Diritto allo Studio e a non seguire mode passeggere o slogan semplicistici sulla presunta razionalizzazione delle risorse.
 
Questo è anche il metodo proposto e messo in campo dal Consiglio degli Studenti dell’Università di Udine che ha presentato un’analisi della situazione locale seguita da uno studio comparato delle diverse realtà nazionali del diritto allo studio svolto da Matteo Segatto (già rappresentante degli studenti nel CdA dell’Erdisu di Udine). Gli aspetti giuridici delle fondazioni di partecipazione sono stati invece affrontati dal professor Leopoldo Coen, docente di Diritto amministrativo all’Ateneo friulano.
 
Lo studio è partito da un’analisi dei servizi offerti agli studenti che ha evidenziato virtuosità, specificità e il trend degli ultimi sei anni, senza trascurare l’analisi dei costi e il percorso gestionale degli Erdisu. Ne è emersa un’ottima efficienza dell’ente udinese che garantisce, grazie anche all’efficace integrazione delle procedure con l’Università, l’attrattività al “sistema Udine”. Senza dimenticare che alla gestione delle procedure collaborano spesso i diretti interessati, studenti 150 ore e tirocinanti.
 
Dall’analisi comparata delle realtà nazionali non sono emersi precedenti di fondazioni di partecipazione di diritto privato, le quali tra l’altro non apporterebbero elementi nuovi nella gestione pubblica, e non costituirebbero attrattività per i privati.
 
Al dibattito sono intervenuti, per l’Università di Udine, il rettore Cristiana Compagno e il preside della facoltà di Lettere e filosofia, Andrea Tabarroni. Hanno inoltre preso la parola i consiglieri regionali Roberto Antonaz, Alessandro Colautti e Paolo Menis; l’assessore provinciale Adriano Ioan, il sindaco di Udine Furio Honsell e il rappresentante del Comune di Udine nel CdA dell’Università, Ferdinando Milano. In sala, fra gli altri, il consigliere regionale Franco Iacop, il vicepresidente dell’Erdisu di Udine, Serena Fragrante, l’assessore comunale di Udine Paolo Coppola e i consiglieri comunali Agostino Maio e Federico Pirone.

 

FONTE: CONSIGLIO DEGLI STUDENTI DELL'UNIVERSITA' DI UDINE

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